Buscofokus 200 mg 20 Compresse Mal di Testa e Dolori da Ciclo Mestruale

Buscofokus Dexibuprofene è un prodotto particolarmente efficace in caso di mal di testa o in caso di dolori del ciclo mestruale.

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Informazioni sul prodotto: Buscofokus 200 mg 20 Compresse Mal di Testa e Dolori da Ciclo Mestruale

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Che cos'è

BUSCOFOKUS 200 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Principi attivi

Ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg di dexibuprofene.

Posologia/Come usare

Il dosaggio deve essere regolato in base alla gravità del disturbo e ai problemi del paziente. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile necessaria per controllare i sintomi. La dose giornaliera massima raccomandata è di 600 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre singole dosi da 200 mg. L’intervallo tra una dose e l’altra non deve essere inferiore a 6 ore. La dose giornaliera massima per la dispensazione senza prescrizione medica è di 600 mg di dexibuprofene (3 compresse di Buscofokus) nelle 24 ore.
Le compresse possono essere divise in dosi uguali. La compressa deve essere posizionata su una superficie rigida e premuta con due dita, indice o pollice, per essere divisa.

  • Popolazione pediatrica: Non sono stati condotti studi sull’uso di dexibuprofene nei bambini e negli adolescenti (<18 anni): la sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite e quindi non è raccomandato l’uso in queste fasce di età.
  • Anziani: Negli anziani non sono richieste particolari modifiche del dosaggio. Tuttavia, devono essere prese in considerazione una riduzione e una valutazione della dose individuale a causa dell’aumentata suscettibilità degli anziani alle reazioni avverse del tratto gastrointestinale (GI).
  • Disfunzione epatica: I pazienti che presentano disfunzione epatica da lieve a moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte ed essere strettamente controllati.
  • Disfunzione renale: Nei pazienti con funzionalità renale compromessa in modo da lieve a moderato la dose iniziale deve essere ridotta.

Modo di somministrazione
Le compresse rivestite con film possono essere assunte con o senza cibo. In generale, i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) vengono preferibilmente assunti con un pasto per ridurre l’irritazione gastrointestinale, in particolare nel caso di uso cronico. Tuttavia, in alcuni pazienti, è prevedibile un ritardo nell’insorgenza dell’azione quando le compresse vengono assunte con i pasti o immediatamente dopo i pasti.

Durata del trattamento
Se le condizioni non migliorano entro 4 giorni (3 giorni se è presente la febbre), si consiglia al paziente di consultare il medico.

Descrizione: Indicazioni terapeutiche

Buscofokus è indicato negli adulti per il trattamento sintomatico di breve durata del dolore acuto da lieve a moderato e dell’infiammazione come:

  • Dolore muscolo-scheletrico come, mal di schiena;
  • Dolore dentale, dolore dopo estrazione dentale;
  • Dolore mestruale;
  • Mal di testa;
  • Dolore associato al raffreddore e all’influenza.

Eccipienti

Nucleo della compressa: ipromellosa, cellulosa microcristallina, calcio carmelloso, silice colloidale anidra, talco.
Materiale del film di rivestimento: ipromellosa, biossido di titanio (E171), triacetina, talco, macrogol 6000.

Effetti collaterali

    1. Riassunto del profilo di sicurezza : L’esperienza clinica ha dimostrato che il rischio di effetti indesiderati indotti da dexibuprofene è ampiamente paragonabile a quello dell’ibuprofene racemico. Gli eventi avversi più comuni sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, talvolta fatale, in particolare negli anziani. Gli eventi avversi sono prevalentemente dipendenti dalla dose e variano individualmente, in particolare il rischio di insorgenza di effetti indesiderati gastrointestinali dipende dall’intervallo del dosaggio e dalla durata del trattamento. Alcuni degli effetti indesiderati sottoindicati sono meno frequenti quando la dose massima giornaliera è di 600 mg di dexibupropfene se si confronta la terapia a dosi elevate rispetto alla terapia a lungo termine, ad es. nei pazienti reumatici.
      Molto comune ≥1/10
      Comune da ≥1/100 a <1/10
      Non comune da ≥1/1.000 a <1/100
      Raro da ≥1/10.000 a <1/1.000
      Molto raro <1/10.000
      Non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
    2. Tabella delle reazioni avverse
      Infezioni e infestazioni Molto raro È stato descritto l’aggravamento delle infiammazioni correlate ad infezione (ad es. sviluppo di fascite necrotizzante) durante l’uso di FANS.¹
      Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro Disturbi emopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi).².
      Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazioni di ipersensibilità con eruzioni cutanee e sensazione di prurito, nonché attacchi di asma (con possibilità di riduzione della pressione arteriosa).³
      Molto raro Gravi reazioni di ipersensibilità generale. Possono variare da edema facciale, tumefazione della lingua, tumefazione della laringe interna con costrizione delle vie aeree, respiro affannoso, tachicardia e riduzione della pressione arteriosa fino a shock pericoloso per la vita. Asma aggravata.³
      Disturbi psichiatrici Molto raro Reazione psicotica, depressione.
      Patologie del sistema nervoso Non comune Disturbi nervosi centrali come cefalea, capogiri, insonnia, agitazione, irritabilità o stanchezza.
      Molto raro Meningite asettica4.
      Patologie dell’occhio Non comune Disturbi visivi.
      Patologie dell'orecchio e del labirinto Raro Tinnito, udito compromesso dopo un trattamento più lungo.
      Patologie cardiache Molto raro Edema, palpitazioni, insufficienza cardiaca.5
      Patologie vascolari Molto raro Ipertensione arteriosa, vasculite.
      Patologie gastrointestinali Comune Disturbi gastrointestinali come dolore addominale, nausea, dispepsia, diarrea, flatulenza, stipsi, bruciore di stomaco, vomito e lievi perdite ematiche gastrointestinali che possono causare anemia in casi eccezionali.6
      Non comune Ulcere gastrointestinali, perforazione o emorragia gastrointestinale, gastrite, stomatite ulcerosa, aggravamento della colite e morbo di Crohn.
      Molto raro Esofagite, pancreatite, formazione di stenosi intestinali simili a diaframmi.
      Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Eruzioni cutanee.
      Molto raro Eritema multiforme, alopecia, reazioni di fotosensibilità, reazioni bollose comprese Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica acuta (sindrome di Lyell).
      Non noto Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS). Pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG)
      Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto raro Broncospasmo (prevalentemente nei pazienti asmatici), aggravamento dell’asma.
      Patologie renali e urinarie Raro Danno renale (necrosi papillare), concentrazioni elevate di urea nel sangue e concentrazioni elevate di acido urico nel sangue;
      Molto raro Formazione di edemi, in particolare nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa o insufficienza renale, nefrite interstiziale, sindrome nefrosica o danno renale. La funzione renale deve essere controllata regolarmente durante il trattamento prolungato.
      Patologie epatobiliari Raro Alterazioni delle funzioni epatiche (solitamente reversibili).
      Molto raro Disfunzione epatica, danno epatico, specialmente durante il trattamento a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta e itterizia.

      (1-6) Vedere il foglio illustrativo per maggiori informazioni.

    3. Descrizione delle reazioni averse selezionate.
      ¹ Descrizione di infezioni e infestazioni: Ciò è probabilmente associato al meccanismo d’azione dei FANS. Pertanto, se si verificano segni di infezione o questi peggiorano durante l’uso di Buscofokus, si raccomanda di consultare immediatamente il medico. L’eventualità di un’indicazione per una terapia anti-infettiva/antibiotica deve essere valutata. In casi eccezionali, possono verificarsi infezioni cutanee gravi e complicanze ai tessuti molli durante l’infezione da varicella.
      ² Descrizione di patologie del sistema emolinfopoierico: I primi segni di patologie ematopoietiche sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil-influenzali, grave spossatezza, sanguinamento nasale e cutaneo. In questi casi, il paziente deve essere informato di interrompere immediatamente il farmaco, di evitare qualsiasi automedicazione con analgesici o antipiretici e di consultare un medico.
      ³ Descrizione di disturbi del sistema immunitario: Se si verificano reazioni di ipersensibilità con eruzioni cutanee e sensazione di prurito, nonché attacchi di asma, il paziente deve essere istruito a informare immediatamente un medico e a non assumere più Buscofokus. In caso di insorgenza di sintomi gravi di reazioni generali di ipersensibilità, che potrebbero verificarsi anche dopo la prima dose, occorre rivolgersi immediatamente al medico.
      4 Descrizione di meningite asettica: Il meccanismo patogeno della meningite asettica indotta dal farmaco non è completamente compreso. Tuttavia, i dati disponibili sulla meningite asettica correlata ai FANS indicano una reazione da ipersensibilità (a causa di una relazione temporale con l’assunzione del farmaco e la scomparsa dei sintomi dopo l’interruzione del farmaco). Si noti che, durante il trattamento con ibuprofene, sono stati osservati singoli casi di meningite asettica (come collo rigido, cefalea, nausea, vomito, febbre o disorientamento) in pazienti affetti da preesistenti disturbi autoimmuni (come lupus eritematoso sistemico, diverse malattie del tessuto connettivo).
      5 Descrizione di patologie cardiache: Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, in particolare a una dose elevata (2400 mg/die), può essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto miocardico o ictus). Sebbene vi siano dati limitati sul rischio trombotico arterioso di dexibuprofene, è ragionevole ipotizzare che il rischio con dexibuprofene ad alte dosi (1200 mg/die) sia simile a quello associato a ibuprofene ad alte dosi (2400 mg/die).
      6 Descrizione di patologie gastrointestinali: Si deve istruire il paziente a interrompere l’assunzione del medicinale e a consultare immediatamente il medico se si manifesta un dolore relativamente grave all’addome superiore, melena o ematemesi.

Interazioni

Le informazioni di questa sezione si basano anche sull’esperienza pregressa con dexibuprofene e altri FANS. In generale, i FANS devono essere usati con cautela con altri farmaci che possono aumentare il rischio di ulcerazione gastrointestinale o sanguinamento gastrointestinale o danno renale.

Non è raccomandato l’uso contemporaneo con:

  • Altri FANS e salicilati (acido acetilsalicilico come antidolorifico): Evitare l’uso concomitante con altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, poiché la somministrazione simultanea di FANS diversi può aumentare il rischio di ulcerazione ed emorragia gastrointestinale.
  • Acido acetilsalicilico (come trattamento antipiastrinico): La somministrazione concomitante di dexibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. I dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene potrebbe inibire in modo competitivo l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l’estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l’uso regolare a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l’effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi. Non si ritengono probabili effetti clinicamente rilevanti per l’uso occasionale di ibuprofene. Sebbene non vi siano dati disponibili per dexibuprofene, è ragionevole ipotizzare che esista un’interazione simile tra dexibuprofene (= S(+)-ibuprofene) (che è l’enantiomero farmacologicamente attivo di ibuprofene) e l’acido acetilsalicilico a basse dosi.

Precauzioni:

  • Antipertensivi (ACE inibitori, bloccanti dei recettori beta o angiotensina II) e diuretici: I FANS possono ridurre l’effetto di questi farmaci. In alcuni pazienti con funzionalità renale compromessa (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzionalità renale compromessa) la cosomministrazione di ACE inibitori, bloccanti dei recettori beta o antagonisti dell'angiotensina-II e agenti che inibiscono la cicloossigenasi può determinare un ulteriore deterioramento della funzionalità renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta, che è generalmente reversibile. Pertanto, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalità renale dopo l’inizio della terapia concomitante, e successivamente ad intervalli regolari. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicità dei FANS.
  • Antibiotici aminoglicosidici, ciclosporina, tacrolimus e sirolimus: La somministrazione concomitante con FANS può aumentare il rischio di nefrotossicità a causa della ridotta sintesi di prostaglandine nel rene. Durante il trattamento combinato, la funzionalità renale deve essere strettamente controllata, specialmente negli anziani.
  • Corticosteroidi: Aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale.
  • Anticoagulanti: I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come l’eparina o i suoi derivati, gli antagonisti della vitamina K, come l’acenocumarolo o il warfarin, e anticoagulanti orali non-vitamina K antagonisti come rivaroxaban, apixaban o dabigatran.
  • Digossina, fenitoina, litio: L’uso concomitante di dexibuprofene con digossina, fenitoina o preparati al litio può aumentare i livelli sierici di questi medicinali. Il monitoraggio dei livelli sierici di litio, i livelli sierici di digossina e i livelli sierici di fenitoina non sono generalmente richiesti con un uso corretto (3 giorni al massimo).
  • Metotrexato: Vi è evidenza di un potenziale aumento dei livelli plasmatici di metotrexato. La somministrazione di dexibuprofene entro 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato può portare a concentrazioni elevate di metotrexato e a un aumento del suo effetto tossico.
  • Sulfoniluree: Indagini cliniche hanno dimostrato interazioni tra FANS e antidiabetici (sulfoniluree). Sebbene non siano state descritte interazioni tra ibuprofene o dexibuprofene e sulfoniluree, si raccomanda un controllo dei valori glicemici, così come precauzione durante l’uso concomitante.
  • Antibiotici chinolonici: I dati su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono presentare un rischio maggiore di sviluppare convulsioni.
  • Inibitori di CYP2C9: La somministrazione concomitante di dexibuprofene con inibitori di CYP2C9 può aumentare l’esposizione a dexibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9) è stato dimostrato un aumento dell’esposizione a S(+)-ibuprofene di circa l’80-100%. Deve essere presa in considerazione la riduzione della dose di dexibuprofene quando si somministrano contemporaneamente potenti inibitori del CYP2C9, in particolare quando dexibuprofene ad alte dosi viene somministrato con voriconazolo o fluconazolo.
  • Agenti antipiastrinici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): Aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale.
  • Diuretici risparmiatori di potassio: La somministrazione concomitante di ibuprofene e diuretici risparmiatori di potassio può causare iperkaliemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico).
  • Zidovudina (azidotimidina): Aumento del rischio di tossicità ematologica quando i FANS vengono somministrati con zidovudina. Vi è evidenza di un aumento del rischio di emartrosi ed ematoma nei soggetti emofiliaci HIV (+) in trattamento contemporaneamente con zidovudina e con ibuprofene.
  • Probenecid e sulfinpirazone: I medicinali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l’escrezione dell’ ibuprofene.
  • Baclofene: La tossicità di baclofene può svilupparsi dopo l’uso di ibuprofene.
  • Pemetrexed: Dosi elevate di FANS possono aumentare la concentrazione di pemetrexed. Nei pazienti affetti da insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina da 45 a 79 ml/min), l’uso concomitante di dexibuprofene ad alte dosi deve essere evitato due giorni prima e due giorni dopo la somministrazione di pemetrexed.
  • Alcolici: Un eccessivo consumo di alcol durante la terapia con FANS può aumentare gli effetti avversi gastrointestinali.

Descrizione: Controindicazioni/Effetti indesiderati

Dexibuprofene non deve essere somministrato ai pazienti:

  • Con ipersensibilità al principio attivo, a qualsiasi altro FANS o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Nei quali, sostanze con un’azione simile (ad es. acido acetilsalicilico o altri FANS) scatenano attacchi di asma, broncospasmo, rinite acuta o causano polipi nasali, orticaria o edema angioneurotico.
  • Che presentano anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, correlata ad una precedente terapia con FANS.
  • Con in atto o con storia di ulcera peptica/emorragia ricorrente (due o più episodi distinti di ulcerazione o sanguinamento comprovati).
  • Con disturbi emopoietici non chiariti.
  • Con sanguinamento cerebrovascolare o altri sanguinamenti in corso.
  • Con morbo di Crohn attivo o colite ulcerosa attiva.
  • Con insufficienza cardiaca grave (Classe IV della New York Heart Association, NYHA).
  • Con disfunzione renale grave (GFR <30 ml/min).
  • Con disidratazione grave (causata da vomito, diarrea o insufficiente apporto di liquidi).
  • Con funzionalità epatica gravemente ridotta.
  • Durante l’ultimo trimestre di gravidanza.

Sovradosaggio

Dexibuprofene presenta una bassa tossicità acuta e alcuni pazienti sono sopravvissuti dopo dosi singole fino a 54 g di ibuprofene (equivalenti a circa 27 g di dexibuprofene). La maggior parte dei sovradosaggi è asintomatica. Esiste un rischio di sintomi a dosi > 80-100 mg/kg di ibuprofene. L’insorgenza dei sintomi solitamente avviene entro 4 ore. I sintomi lievi sono più comuni, tra cui dolore addominale, nausea, vomito, letargia, sonnolenza, cefalea, nistagmo, tinnito e atassia. Raramente, i sintomi moderati o gravi includono sanguinamento gastrointestinale, ipotensione, ipotermia, acidosi metabolica, crisi convulsive, compromissione della funzionalità renale, coma, sindrome da sofferenza respiratoria dell’adulto ed episodi transitori di apnea (in bambini molto piccoli a seguito di ingestioni elevate). In caso di grave avvelenamento può insorgere acidosi metabolica. Il trattamento è sintomatico e non esiste un antidoto specifico. Le quantità che non producono sintomi (meno di 50 mg/kg di dexibuprofene) possono essere diluite con acqua per ridurre al minimo disturbi gastrointestinali. In caso di ingestione di una quantità significativa, somministrare il carbone attivo. Lo svuotamento dello stomaco mediante emesi può essere preso in considerazione solo se la procedura può essere intrapresa entro 60 minuti dall’ingestione. Il lavaggio gastrico non deve essere preso in considerazione a meno che un paziente non abbia ingerito una quantità potenzialmente letale del farmaco e la procedura possa essere intrapresa entro 60 minuti dall’ingestione. La diuresi forzata, l’emodialisi o l’emoperfusione sono poco utili perché il dexibuprofene è fortemente legato alle proteine plasmatiche.

Uso in gravidanza e allattamento

Gravidanza: L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. I dati degli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo, malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle fasi iniziali della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare è aumentato da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine aumenta una perdita pre- e post-impianto e letalità embrio-fetale. Inoltre, sono state segnalate maggiori incidenze di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, negli animali che hanno ricevuto un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, i FANS non devono essere somministrati se non strettamente necessario. Se i FANS vengono usati durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, si deve utilizzare la dose minima per la durata di trattamento più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: 

  • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare),
  • disfunzione renale, che può progredire a insufficienza renale con oligo-idroamniosi e può esporre la madre e il neonato, al termine della gravidanza, a:
  • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse,
  • inibizione delle contrazioni uterine con conseguente travaglio ritardato o prolungato. Di conseguenza, il dexibuprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

Allattamento: Ibuprofene viene leggermente escreto nel latte umano. L’allattamento al seno è possibile con dexibuprofene se il dosaggio è basso e il periodo di trattamento è breve.

Fertilità: I farmaci noti nell’ inibizione della sintesi delle prostaglandine / cicloossigenasi possono compromettere reversibilmente la fertilità e non sono raccomandati nelle donne che stanno tentando di concepire. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono sottoposte a indagine sull’infertilità, è necessario prendere in considerazione l’interruzione del dexibuprofene.

Come conservare

Non conservare a temperatura superiore a 25 °C.

Effetti su guida e uso macchinari

Durante il trattamento con dexibuprofene, la capacità di reazione del paziente può essere ridotta per la potenziale comparsa di effetti collaterali quali capogiri , stanchezza, vertigini o disturbi visivi. Di ciò si deve tener conto quando è necessaria una maggiore attenzione, ad esempio quando si guida o si utilizzano macchinari. Per una dose singola o uso a breve termine di dexibuprofene non sono necessarie precauzioni particolari.

Forma farmaceutica

200 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM 20 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL

Attenzione: le immagini hanno puro scopo illustrativo.

Data ultima modifica: 03.12.2024

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