Come leggere correttamente le etichette nutrizionali: una rapida guida
Al supermercato si viene bombardati di offerte, slogan salutistici ed etichette, troppo spesso menzoniere. Imparare a leggere e interpretare unetichetta alimentare è importantissimo per fare scelte consapevoli. Una corretta alimentazione parte proprio da quello che viene messo allinterno del carrello e che poi arriverà direttamente sulle nostre tavole. Con questo articolo ti daremo le basi necessarie per capire cosa contiene una tabella nutrizionale e riconoscere gli alimenti in base alle esigenze dietetiche specifiche.
Perché è importante la tabella nutrizionale?
Fino a non molti anni fa, letichetta nutrizionale, detta anche dichiarazione nutrizionale, non era obbligatoria sugli alimenti che venivano venduti al supermercato. Si parlava di discrezionalità dei valori inseriti sul prodotto, e spesso quelli inseriti erano solo i valori che facevano più comodo allazienda per promuovere il proprio prodotto.
- Dal 13 dicembre 2014 l'etichetta facoltativa apposta sugli alimenti deve rispettare uno schema ben preciso. Rimane, però, l'esonero per i prodotti forniti senza pre-imballaggio, con possibili disposizioni di tipo nazionale.
- Dal 13 dicembre 2016 (Reg. UE 1169/2011), l'etichetta nutrizionale diventa obbligatoria (e non più facoltativa in modo selettivo) per tutti gli articoli di tipo preconfezionato.
Molte aziende hanno capito limportanza di fornire informazioni quanto più precise possibili, riguardanti la lista degli ingredienti, letichetta nutrizionale e leventuale presenza o assenza di allergeni. Ma alcuni marchi hanno, ancora oggi, la necessità di mettere in evidenza determinate caratteristiche, come lalto contenuto di proteine e nascondere magari la presenza di grandi quantità di grassi saturi o zuccheri. Tutto ciò è possibile grazie a slogan e pubblicità accattivanti che semplificano eccessivamente i valori nutrizionali di un dato alimento. Le voci che si trovano su tutte le etichette presenti in commercio sono:
- Valore energetico
- Proteine
- Carboidrati
- di cui zuccheri
- Grassi
- di cui grassi saturi
- Sale
Alcuni brand puntano sullaccuratezza delle loro etichette nutrizionali con tabelle alimentari dalla a alla z, utili per garantire al consumatore informazioni più precise, anche riguardanti quelle voci che spesso vengono trascurate, come:
- Differenziazione di grassi monoinsaturi e polinsaturi (g),
- Colesterolo (mg)
- Differenziazione dei carboidrati in polioli e amido (g)
- Fibre (g)
- Vitamine e sali minerali (espressi in mg, tranne Iodio, Selenio, Molibdeno, Cromo, Vit. A, D, K, B12, Biotina e Folacina, per i quali vale l'obbligo di riportarli in µg).
I valori nutrizionali degli alimenti: carboidrati, proteine e lipidi
Partiamo da alcuni concetti base, utili a comprendere ciò che cè scritto allinterno di una tabella di composizione degli alimenti, come il concetto di caloria. La chilocaloria (kcal), in fisica, rappresenta la quantità di calore necessaria per portare la temperatura di 1 Kg di acqua distillata da 14,5°C a 15,5°C. Nel linguaggio comune viene utilizzato (erroneamente) il termine caloria, per indicare il valore energetico di un determinato alimento e per capire se si tratta di un cibo ipo- o iper-calorico. La prima cosa alla quale dovete fare attenzione, però, è di confondere le calorie per 100 grammi con quelle per pezzo. Attenzione anche a leggere nella riga giusta, perché proprio in prossimità del valore di kcal, troverete anche il valore in Kjoule, fondamentale per adeguare le etichette nutrizionali agli standard internazionali. Ma attenzione a come interpretare questo valore che spesso può nascondere veri e propri tranelli per la salute e il benessere dellorganismo. Pur essendo un parametro importantissimo per stabilire l'aspetto salutistico di un alimento, le calorie sono solo uno dei tanti fattori da tenere in considerazione. Basti pensare al confronto tra lolio extravergine doliva, che ha un valore di 899 kcal e un salame "industriale" realizzato con budello sintetico, aromi, nitriti, coloranti e conservanti vari, ma con un valore energetico di circa la metà (358 kcal). Confrontando solo le calorie, potremmo pensare che la scelta più salutare possa essere proprio il salame e invece analizzando i vari macro e micronutrienti, capiremo bene quanto sia fondamentale lolio E.V.O. per la salute umana. Questo è infatti, ricco di acidi grassi monoinsaturi che partecipano al benessere del sistema cardiovascolare.
Proteine
Le proteine sono tra i principali macronutrienti e risultano anche le più apprezzate e sponsorizzate sulle etichette degli alimenti. Quante volte è capitato di leggere Alimento proteico oppure ad alto contenuto di proteine. Ma cosa sono le proteine? Si tratta di elementi fondamentali per fornire energia allorganismo ma anche per garantire unazioneplastica e strutturale. Infatti, hanno la particolarità di essere tra le poche molecole azotate che si trovano allinterno dellorganismo e che rientrano nella costituzione di muscoli, tessuti, enzimi, immunoglobuline e tantissime altre macromolecole funzionali e strutturali dellorganismo. Le proteine sono costituite da catene derivanti dalle combinazioni dei 20 aminoacidi presenti in natura, 9 di questi sono detti essenziali perché il corpo non può sintetizzarli mentre gli altri 11 sono detti non essenziali. Il fabbisogno proteico dipende da molti fattori come letà e la statura, ma anche la quantità e il tipo di esercizio fisico che si svolge ogni giorno e altri fattori minori. Senza contare eventuali patologie che possono limitare o richiedere un aumento del consumo di alimenti e prodotti di natura proteica. Per gli adulti, si raccomanda una quota di circa 0,8 g di proteine per ogni chilogrammo di peso corporeo. Quindi, per una persona che pesa 70 kg, un apporto proteico di circa 56 g al giorno sarebbe sufficiente per mantenere l'equilibrio proteico, garantendo che il corpo abbia tutti gli aminoacidi necessari per le funzioni corporee e per la sintesi di nuove molecole. I nutrizionisti consigliano di assumere durante l'arco della giornata una quantità di proteine pari a circa il 15-20% dell'apporto calorico giornaliero. Gli alimenti che hanno un alto livello di proteine non è detto che abbiano bassi quantitativi di grassi e proteine; quindi, bisogna leggere attentamente letichetta per rendersi conto di quali sono gli altri valori presenti nella composizione del prodotto.
Carboidrati
Le molecole energetiche per eccellenza, che insieme ai grassi, contribuiscono al grosso del valore energetico di un alimento. Se vengono assunti in eccesso, una volta saturate le riserve energetiche, vengono convertiti in grasso e per questo si tende a limitare gli alimenti che contengono molti carboidrati, anche se sono importantissimi per darci lenergia necessaria alle attività di tutti i giorni. L'assunzione raccomandata di carboidrati è intorno al 50-55% dell'energia totale quotidiana fornita dalla dieta. Il consumo di zuccheri semplici non dovrebbe invece superare il 10-12%. Sì, è importante anche distinguere i carboidrati dagli zuccheri semplici. Un alimento che vedrà nella sua etichetta, i due valori coincidenti, non sarà sicuramente un alimento salubre, in quanto tutti i suoi carboidrati saranno zuccheri semplici. In parole povere, gli zuccheri sono un tipo particolare che appartiene alla grande classe dei carboidrati. Tutti gli zuccheri sono quindi anche carboidrati, ma non tutti i carboidrati sono zuccheri (ad esempio l'amido è un carboidrato, ma NON è uno zucchero). Se valutiamo 100 g di pasta, 80 g saranno di carboidrati e di questi, solo 4,2 g, saranno di zuccheri semplici.
Grassi o lipidi
Un po come per i carboidrati, anche per i grassi si può fare un discorso simile e infatti allinterno di unetichetta è obbligatorio che si specifichi la quantità di acidi grassi saturi contenuta nel prodotto. Rimane invece facoltativa l'indicazione del contenuto in acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi. Infatti, mentre il primo ha caratteristiche non del tutto benefiche per il corpo umano, questi ultimi due, assunti nelle giuste quantità, hanno effetti positivi sul benessere cardiovascolare e di tutto lorganismo. Se torniamo al nostro confronto salame vs. olio E.V.O., potremmo osservare che per ogni 100 g di salame ci sono 34,5 g di grassi, di cui saturi 10,8 g e monoinsaturi 16,3 g, mentre per lolio extravergine doliva, ogni 100 g ci sono 99,9 g di grassi, di cui 13,3 g di saturi e 72 g di monoinsaturi. Quindi, mentre ad un primo sguardo avremmo valutato il salame come meno calorico e meno grasso dellolio extravergine doliva, analizzando meglio letichetta nutrizionale, vedremo che lolio è in realtà un vettore di molecole molto più salutari per lorganismo (come i monoinsaturi).
Colesterolo
Spesso si demonizza questo valore nutrizionale e viene pubblicizzato in modo ingannevole il basso contenuto in colesterolo di un alimento. Secondo alcuni marchi (ingannatori) l'assenza di colesterolo basterebbe per rendere l'alimento salutare. La verità è che bisogna sempre accertarsi che il cibo sia allo stesso tempo privo di acidi grassi trans e a basso contenuto di grassi saturi. Se tra gli ingredienti compare la margarina o i grassi vegetali, con o senza l'espressione "totalmente o parzialmente idrogenati", forse sarebbe bene riporre nuovamente l'alimento nello scaffale. Sostituire, infatti, i grassi di origine animale, ricchi di colesterolo, con grassi vegetali idrogenati, non migliora la situazione e anzi, per alcuni aspetti, la può addirittura peggiorare.
Sono veramente moltissime le voci che andrebbero ancora descritte, come il valore di sale o meglio di sodio degli alimenti, le tipologie di fibre contenute o ancora tutti i livelli di micronutrienti, come vitamine e minerali. Limportante è saper leggere attentamente le etichette nutrizionali e non essere superficiali. Non fermarsi allo slogan semplice e accattivante, ma analizzare a fondo ciò che stiamo acquistando e mangiando!