Bruxismo: cos’è?

Il termine “bruxismo” deriva dal greco “βρύχω”, e significa “digrignare” i denti. Il bruxismo, infatti, è una condizione in cui l’individuo sfrega e serra ripetutamente i denti attraverso un’involontaria contrazione dei muscoli masticatori.

In questa breve guida approfondiamo gli aspetti peculiari di questa condizione ed in particolare vediamo quali sono i metodi ed i rimedi per limitare il bruxismo e contrastarne le conseguenze a lungo termine.

Prima di parlare di cause e sintomi è importante fare una distinzione tra le due forme principali di bruxismo:

  • Bruxismo della veglia: spesso indicata con il nome di “bruxismo diurno”, è una parafunzione orale caratterizzata dal serramento e più raramente dal digrignamento dei denti, che si manifesta durante molteplici situazioni (es. durante lo studio, il lavoro, la guida ecc.) ed è soprattutto legata a situazioni di forte stress, ansia o concentrazione. Questa contrazione tonica involontaria e prolungata dei muscoli masticatori (muscoli masseteri e temporali) può comportare un affaticamento muscolare e un vero e proprio dolore muscolare nella regione orofacciale.
  • Bruxismo del sonno: questa forma di bruxismo, spesso riferita come “bruxismo notturno”, è classificata tra le malattie del sonno perché si tratta di un digrignamento e sfregamento involontario dei denti, serramento delle mascelle e movimenti mandibolari simili alla masticazione che si manifestano mentre si dorme. Il bruxismo del sonno è piuttosto frequente. La prevalenza nella popolazione generale adulta si è stimata tra 8% e 12%. Nei bambini età compresa tra i 9 e gli 11 anni si registra picco fino 38%, mentre scende a 6% dopo i 65 anni[1].

[1] Carra MC, Huynh N, Morton P, Rompre PH, Papadakis A, Remise C, et al. Prevalence and risk factors of sleep bruxism and wake-time tooth clenching in a 7- to 17-year-old population. Eur J Oral Sci 2011;119:386–94.

Cause principali del Bruxismo

Non si conoscono ancora le cause precise e specifiche del bruxismo del sonno; l’eziologia di questa condizione è multifattoriale con una componente genetica sulla quale intervengono più fattori di rischio, tra cui:

  • Ansia, stress e nervosismo (difficoltà a gestire lo stress);
  • Disturbi emotivi;
  • Altri disturbi del sonno (es. apnee ostruttive del sonno, reflusso gastroesofageo notturno);
  • Uso di caffè, alcool, sostanze stupefacenti;
  • Fumo;
  • Alcuni farmaci;

Il bruxismo può avere cause neurologiche o psicologiche?

Come precedentemente accennato non è possibile identificare una causa specifica del bruxismo, tuttavia è possibile affermare che oltre ad una forma idiopatica, che si sviluppa in soggetti sani, esistono forme secondarie legate alla presenza di patologie neurologiche (es. morbo di Parkinson). Per quanto riguarda le cause psicologiche, nel soggetto predisposto, ansia, stress e nervosismo possono senza dubbio influire sulla comparsa del disturbo e sulla gravità dei sintomi ad esso associati.

 

Quali sono i sintomi del bruxismo?

I sintomi del bruxismo del sonno sono:

  • Indolenzimento dei muscoli masticatori;
  • Dolore a livello mandibolare, tempie e testa;
  • Sensazione di bocca bloccata, particolarmente al risveglio;
  • Cefalea;

A cui si accompagnano alcuni segni caratteristici:

  • Usura eccessiva dei denti;
  • Impronte dei denti sulla lingua;
  • Ipertrofia dei muscoli masticatori masseteri e temporali.

Nonostante i sintomi siano abbastanza definiti non è sempre facile diagnosticare questa condizione.  Talvolta, infatti, i sintomi sono lievi o addirittura assenti ed il soggetto si accorge di questa condizione solo quando sono già presenti danni visibili ai denti. Spesso, sono le persone che dormono accanto al soggetto “bruxista” a evidenziare il problema a causa del rumore fastidioso di digrignamento dei denti.

La diagnosi viene effettuata dal dentista o da un medico specializzato in medicina del sonno e generalmente si basa sull’esame della bocca e dei denti e sulla valutazione dei sintomi riportati dal paziente. Raramente è indicato un esame polisonnografico per diagnosticare il bruxismo.

 

Bruxismo notturno

Bruxismo notturno” è un termine utilizzato impropriamente per definire il bruxismo che si verifica durante il sonno e che può verificarsi nel soggetto che dorme in qualunque momento della giornata, non soltanto la notte.

Questa forma di bruxismo è caratterizzata da ripetuto digrignamento dei denti, comportamento che può determinare un rumore tanto forte e fastidioso da influenzare negativamente la qualità del sonno non tanto del soggetto che “bruxa” ma soprattutto della persona che vi dorme accanto.

Il sonno del soggetto che “bruxa” può rimanere quindi inalterato quando i sintomi sono lievi. In alcuni casi però, il bruxismo può associarsi ad altre patologie del sonno che possono compromettere la qualità e quantità del sonno. Risulta quindi sempre necessario valutare la qualità del sonno del soggetto “bruxista”.

 

Le principali conseguenze dell’attività di bruxismo si manifestano nel tempo principalmente a carico del cavo orale e comprendono:

  • usura dei denti precoce ed eccessiva;
  • rottura di otturazioni, corone, ecc.;
  • ipertrofia dei muscoli masticatori;
  • dolore ai muscoli masseteri;
  • cefalea muscolo tensiva;
  • disturbi temporo-mandibolari.

Bruxismo e cervicale: esiste un collegamento?

Non esistono prove scientifiche di una relazione diretta tra cervicalgia, o dolore alla cervicale, e bruxismo. Bisogna considerare però che il corpo umano è tutto collegato, e l’attività dei muscoli masticatori può influenzare od essere influenzata dalle tensioni, contratture o stiramenti dei muscoli attorno all’area cervicale.

 

Bruxismo e mal di testa: cosa fare?

I pazienti con bruxismo hanno rischio superiore di soffrire di dolore orofacciale di origine muscolare o articolare, nella regione dei muscoli masticatori e della articolazione temporo-mandibolare. Spesso questo dolore viene riferito o si sovrappone a un mal di testa o cefalea, che si può manifestare al risveglio (come conseguenza del bruxismo del sonno) o a fine giornata (più spesso associato al bruxismo della veglia). In caso di dolore e cefalea, è opportuno consultare il dentista o medico specialista per porvi rimedio e procedere a un trattamento del bruxismo al fine di ridurre l’incidenza del dolore. 

 

Bruxismo e gengive infiammate

Non vi sono evidenze scientifiche che riferiscano un collegamento tra il bruxismo e l’infiammazione gengivale, pertanto, il bruxismo non è da considerarsi un fattore contributivo o aggravante di un eventuale infiammazione delle gengive.

 

Bruxismo nei neonati

I neonati non sono coinvolti da bruxismo in quanto non hanno i denti. Tuttavia, il bruxismo è molto frequente nei bambini piccoli che presentano una dentizione da latte o mista (presenza sia di denti da latte che permanenti). In questi casi pediatrici, dopo aver escluso la presenza di altre patologie del sonno, generalmente non sono necessari trattamenti specifici o invasivi, ma è consigliata la sorveglianza della condizione che nella maggior parte dei casi tenderà a migliorare con la dentizione definitiva.

 

Rimedi e soluzioni per il bruxismo notturno

Non esiste un trattamento risolutivo per il bruxismo. Esistono però rimedi e strategie volti a prevenirne le spiacevoli conseguenze. In particolare:

  • Utilizzo di bite: dispositivi medici su misura o automodellanti, ideati per proteggere le superfici dentali dall’usura. Utili anche per proteggere eventuali restauri (es. otturazioni, corone ecc.) a maggior rischio di frattura; Inoltre, alcuni bite possono aiutare a riposizionare la mandibola in una posizione di riposo e quindi alleviare la muscolatura;
  • Tecniche di rilassamento: finalizzate a migliorare la gestione dello stress e le situazioni di ansia e quindi ridurre le contrazioni muscolari involontarie dei muscoli masticatori che vi si associano.

In ogni caso, si ricorda che per individuare la migliore soluzione è fondamentale rivolgersi al proprio dentista che, sulla base della diagnosi, saprà consigliare il miglior modo per gestire il bruxismo.

Esistono rimedi della nonna per il bruxismo? 

Praticare esercizi di rilassamento (es. yoga) e seguire le regole di igiene del sonno sono i migliori rimedi “naturali” per contrastare il digrignamento dei denti.

In particolare, le principali regole da seguire per migliorare la qualità del sonno, sono:

1.    Svegliarsi ed andare a dormire ad orari stabiliti e regolari;

2.    Fare attività fisica durante la giornata ma non prima di andare a dormire;

3.    Evitare assunzione di alcolici e/o fumo prima di coricarsi:

4.    Evitare caffè, tè, bevande gassate e cioccolato prima di coricarsi;

5.    Evitare cibi particolarmente grassi o difficili da digerire (es. carni rosse, cibi fritti);

6.    Evitare di addormentarsi sul divano prima di andare a dormire;

7.    Non superare i 45 minuti di riposo pomeridiano;

8.    Mantenere una temperatura non troppo calda in camera da letto, ideale 18°C;

9.    Evitare uso di computer, smartphone, tablet prima di coricarsi;

10. Evitare luci e rumori forti.

 

Si guarisce dal bruxismo?

Non ci sono studi che dimostrino l’esistenza di un trattamento risolutivo del bruxismo. Durante il corso della vita può migliorare e possono alternarsi momenti sintomatici a momenti in cui il disturbo scompare del tutto, anche per lunghi periodi, per poi ripresentarsi. In linea generale, si tende a pensare che migliori con l’avanzare dell’età.

L’aspetto fondamentale da sottolineare in questi casi è la protezione del cavo orale e dei denti dall’usura e dagli effetti dannosi provocati da questa condizione.

 

Prodotti consigliati per il bruxismo: consigli del farmacista

In caso di bruxismo è fondamentale prendersi cura fin da subito dei propri denti per proteggerli dai danni irreversibili che questo disturbo può provocare. In particolare, è possibile trovare in farmacia dei dispositivi medici chiamati bite, in grado di proteggere i denti dall’usura in modo semplice e pratico. I migliori, ad oggi disponibili in commercio, sono bite automodellantie ad elevato comfort. Grazie al particolare materiale, una volta immersi per pochi secondi in acqua bollente, sono in grado di adattarsi al qualsiasi dentatura. I bite, oltre a proteggere i denti, riducono la forza esercitata dai muscoli masticatori e favoriscono il rilassamento muscolare.

Inoltre, quando l’atto di digrignare i denti è strettamente legato a situazioni di forte stress e ansia è possibile utilizzare integratori alimentari naturali in gocce o compresse formulati specificatamente per favorire il rilassamento. Generalmente a base biacospino, valeriana, passiflora, escolzia, aiutano a ridurre ansia, stress e nervosismo.

Infine, si ricorda, l’importanza di:

  • Prendersi cura quotidianamente della propria salute orale;
  • Sottoporsi periodicamente a visite dentistiche per il controllo della salute orale.
  • Rivolgersi al dentista in caso di sintomi riconducibili a bruxismo senza effettuare autodiagnosi. Solo il dentista può effettuare la corretta diagnosi, individuare il percorso corretto da seguire ed escludere la presenza di altre patologie concomitanti.

 

FONTI CONSULTATE:

  • Carra MC, Huynh N, Lavigne G. Sleep bruxism: a comprehensive overview for the dental clinician interested in sleep medicine. Dent Clin North Am. 2012 Apr;56(2):387-413. doi: 10.1016/j.cden.2012.01.003. PMID: 22480810.
  • Carra MC, Huynh N, Fleury B, Lavigne G. Overview on sleep bruxism for sleep medicine clinicians. Sleep Med Clin 2015;
  • Polmann H, Réus JC, Massignan C, Serra-Negra JM, Dick BD, Flores-Mir C, Lavigne GJ, De Luca Canto G. Association between sleep bruxism and stress symptoms in adults: A systematic review and meta-analysis. J Oral Rehabil. 2021 May;48(5):621-631. doi: 10.1111/joor.13142.
  • Maluly M, Dal Fabbro C, Andersen ML, Herrero Babiloni A, Lavigne GJ, Tufik S. Sleep bruxism and its associations with insomnia and OSA in the general population of Sao Paulo. Sleep Med. 2020 Nov;75:141-148. doi: 10.1016/j.sleep.2020.06.016.

Domande frequenti sul bruxismo

Qual è la causa del bruxismo?
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Come si fa a capire se si soffre di bruxismo?
Chi cura bruxismo?
Quanto dura il bruxismo?
Come rilassare la mandibola bruxismo?