Scabbia: cos’è?

La scabbia è una malattia dermatologica contagiosa, causata da un microscopico acaro, chiamato Sarcoptes Scabei var. homini, che si insinua sotto la pelle provocando eruzioni cutanee e forte prurito. 

In questo breve articolo approfondiamo gli aspetti caratteristici di questa infestazione parassitaria che secondo le stime dell’OMS colpisce più di 400 milioni di persone ogni anno[1].

Quali sono le cause della scabbia?

La scabbia è malattia della pelle la cui unica causa risiede nell’infestazione da parte di un piccolo parassita capace di insinuarsi al di sotto dell’epidermide, provocando eruzioni cutanee e forte prurito. In particolare, la femmina di questo parassita, una volta penetrata sotto la pelle, scava dei cunicoli all’interno dei quali depone le sue uova, dalle quali, in circa 3-4 giorni, fuoriescono le larve che a loro volta, in circa 2 settimane, diventano acari adulti, capaci di colonizzare altre aree del corpo o contagiare altre persone.

Generalmente, dall’infestazione trascorrono 4-6 settimane prima che il paziente sviluppi reazioni allergiche cutanee in risposta alla presenza di feci o altri residui dei parassiti.

 

Contagiosità della scabbia

La scabbia è una malattia contagiosa che si trasmette per contatto diretto con il soggetto infestato. Si diffonde facilmente in ambiti comunitari come l’ambiente familiare, asili, scuole, caserme o attraverso il contatto con il partner sessuale.

La trasmissione per contatto indiretto, attraverso vestiti, biancheria o oggetti di soggetti contagiati è più rara anche se il rischio dipende dal livello di infestazione e dalla gravità dei sintomi manifestati.

Quali sono i sintomi della scabbia

I sintomi della scabbia compaiono entro 2-6 settimane dal contagio e sono dovuti alla reazione allergica scatenata dai parassiti, in particolare dalle loro feci, uova o altri residui.

Le principali manifestazioni comprendono:

  • Prurito intenso (soprattutto la notte)
  • Eruzioni cutanee
  • Vescicole a livello delle pieghe cutanee

Le zone del corpo maggiormente colpite sono:

  • Gli spazi fra le dita
  • Girovita
  • Ascelle
  • Aree intorno al seno
  • Interno del polso
  • Genitali maschili
  • Gomito
  • ombelico
  • Glutei

La scabbia può colpire indistintamente adulti, bambini o neonati. Nei bambini le zone maggiormente interessate dall’infestazione sono il volto, il collo, il cuoio capelluto, il palmo delle mani e la pianta dei piedi.

 

Scabbia norvegese

La scabbia norvegese, anche chiamata scabbia crostosa, è una forma clinica più grave e più contagiosa della classica scabbia. In questo caso, il prurito può essere lieve o addirittura assente mentre si manifestano delle lesioni ulcerate o crostose a livello del palmo della mano, della pianta del piede, sul dorso delle mani e sulle ginocchia.

La scabbia norvegese è molto contagiosa e interessa principalmente soggetti fortemente immunocompromessi, gravemente malati o defedati. Il sistema immunitario deficitario di questi soggetti favorisce l’infestazione del parassita e la sua proliferazione che può raggiungere dimensioni molto elevate tanto da rendere il trattamento molto difficoltoso.

 

Falsa scabbia: cos’è?

La scabbia, inizialmente può essere confusa con altre forme di dermatiti o eczemi da contatto che inizialmente possono presentare sintomi simili. Spesso, la scabbia viene anche confusa con la Glicifagosi (“falsa scabbia”), una dermatite che si manifesta con prurito e puntini rossi sulla pelle causati dai morsi degli acari degli ambienti.

In generale le forme di acariasi o pseudoscabbie, sono entità cliniche completamente diverse dalla scabbia umana. In questi casi le lesioni cutanee sono conseguenti al morso dell’acaro che però in questo caso abbandona l’uomo velocemente poiché non è in grado di vivere sulla sua pelle. La guarigione, in caso di falsa scabbia, avviene spontaneamente e nel giro di pochi giorni, anche se per evitare recidive è importante sanificare l’ambiente che deve essere deumidificato, trattato con specifici prodotti piretroidi e pulito radicalmente al fine di rimuovere residui di acari che potrebbero essere causa di nuove reazioni allergiche.

 

Scabbia in gravidanza: cosa fare? 

La scabbia può essere contratta anche in gravidanza o durante l’allattamento. In generale, non comporta grandi rischi o problematiche per il feto o neonato allattato al seno, anche se è sempre opportuno riconoscerla e trattarla tempestivamente. Alle prime manifestazioni dei sintomi, quali prurito e presenza di papule sulla pelle si consiglia di rivolgersi immediatamente al proprio medico di base o ginecologo che saprà indicare il trattamento acaricida più indicato.

In generale, in caso di infestazione da scabbia, unitamente alla terapia prescritta dal medico, si consiglia il lavaggio immediato e ripetuto di tutta la biancheria in lavatrice ad almeno 60°C.

 

Scabbia nei neonati: come comportarsi

La scabbia può colpire anche i neonati, attraverso gli stessi meccanismi con i quali infesta la persona adulta. Anche i sintomi sono i medesimi, ovvero prurito ed eruzioni cutanee che nel caso del neonato si manifestano prevalentemente sul palmo della mani, sulle piante dei piede, tronco o pieghe ascellari.

La diagnosi viene eseguita dal pediatra o dermatologo attraverso una visita accurata del bambino. Talvolta può essere utilizzato uno specifico strumento chiamato dermatoscopio che permette, tramite una lente di ingrandimento, di visualizzare i cunicoli creati dall’acaro all’interno della pelle. Infine, un esame al microscopio del tessuto grattato può mostrare con assoluta certezza la presenza dell’acaro o suoi residui.

Il trattamento della scabbia del neonato deve assolutamente essere consigliato dal dermatologo o pediatra e consiste nell’applicazione di creme scabiacide su tutto il corpo. Oltre al trattamento, devono essere lavati gli oggetti personali, indumenti, lenzuola e asciugamani a temperature elevate (almeno 60°) per debellare parassiti o uova.

 

Scabbia: quali sono le cure principali

La terapia della scabbia prevede principalmente l’utilizzo di trattamenti topici e deve riguardare non soltanto il soggetto interessato ma anche conviventi, membri della stessa famiglia o partner sessuali in modo da prevenire ulteriori infestazioni o reinfezioni.

In commercio sono disponibili diverse creme ad uso topico ad azione scabiacida, generalmente a base di permetrina al 5%, benzoato di benzile 10-25%, malathion  0.5%, zolfo 5-10% o crotamitone.

In alcuni casi può essere prescritta una terapia per via orale. In questo caso il farmaco di elezione è l’ivermectina, non adatta però alle donne in gravidanza o ai bambini con un peso corporeo inferiore ai 15 kg.

Al primo sospetto di infestazione da scabbia si consiglia di rivolgersi al medico il prima possibile per limitare i contagi e iniziare tempestivamente il trattamento.

 

Scabbia e acariasi: quali sono le differenze?

Come precedentemente accennato la scabbia può essere inizialmente confusa con altre forme di acariasi. Gli acari presenti in certi ambienti o portati dagli animali (ad es. il cane che dorme sul letto) possono provocare reazioni allergiche sulla pelle riscontrabili ad occhio nudo sotto forma di puntini rossi conseguenti al morso dell’acaro stesso e prurito. In questo caso però, i danni causati alla pelle sono dovuti a morsi o punture e il parassita non diventa ospite dell’uomo. Questa differenza con la scabbia è fondamentale per il trattamento e la gestione del disturbo. In questo caso infatti, non è necessario l’isolamento del soggetto dalla collettività in quanto non si parla di una malattia contagiosa. Tuttavia rimane fondamentale la pulizia dell’ambiente e il trattamento adeguato con prodotti acaracidi di tappeti, divani, pareti ecc.

La diagnosi di queste forme di acariasi o pseufoscabbie viene eseguita dal dermatologo che verifica l’assenza dei cunicoli o dei parassiti stessi sulla pelle del soggetto.

La guarigione generalmente è spontanea e talvolta può prevedere l’applicazione di prodotti topici volti ad alleviare la sintomatologia.

 

Esistono cure e rimedi naturali per la scabbia?

In caso di diagnosi di scabbia sono sconsigliati trattamenti fai da te o l’utilizzo di rimedi naturali che non sarebbero in grado di debellare in modo completo e definitivo l’infestazione.

Prodotti naturali, come creme lenitive e calmanti a base di Calendula o Aloe vera, possono tuttavia essere utilizzate come coadiuvanti al trattamento farmacologico, per alleviare il prurito.

In ogni caso, si consiglia di seguire sempre il parere e la prescrizione del medico per arginare e limitare l’infestazione nel minor tempo possibile.

 

Medicine consigliate contro la scabbia

Come precedentemente accennato le cure per la scabbia, che devono essere consigliate da un medico o dermatologo, si dividono principalmente in trattamenti topici in crema da applicare su tutto il corpo e orali volti a debellare in modo definitivo l’infestazione. In farmacia o parafarmacia, senza l’obbligo di prescrizione, è possibile acquistare creme a base di:

  • Permetrina al 5% da applicare localmente sulla pelle pulita e asciutta, lasciandole agire per almeno 8 ore. Di solito una singola applicazione di queste creme su tutto il corpo è sufficiente per eliminare l’infestazione, in caso contrario si può ripetere l’applicazione dopo 7 giorni.
  • Crotamitone, principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antipruriginosi e acaricidi. Creme a base di crotamitone, per il trattamento della scabbia, sono da utilizzare una volta al giorno dopo un bagno caldo e quando la pelle è asciutta, preferibilmente la sera. il trattamento  va proseguito per 3-5 giorni, in base al risultato della terapia.

Inoltre, è possibile acquistare detergenti dermo-cosmetici utili come coadiuvanti alla terapia farmacologica. Questi detergenti sono arricchiti con sostanze dall’azione lenitiva e rinfrescante pertanto risultano molto efficaci per alleviare l’intenso prurito tipico della malattia.

 

Dopo aver illustrato i trattamenti più efficaci per la cura della scabbia, è importante, ancora una volta, sottolineare l’importanza del parere del medico.

 

Come prevenire la scabbia: i consigli del farmacista

La scabbia è una malattia altamente contagiosa, pertanto, per evitare che si diffonda è fondamentale evitare il contatto diretto con la persona contagiata. Inoltre, per evitare focolai e prevenirne la diffusione è fondamentale trattare l’infestazione il prima possibile.

Qualora ad un soggetto venga diagnosticata la scabbia è consigliabile:

  • L’isolamento del soggetto, per esempio l’allontanamento da scuola o lavoro fino al giorno successivo a quello di inizio del trattamento
  • Trattamento profilattico di familiari o persone che hanno avuto contatti diretti con il soggetto contagiato
  • Sorveglianza a lungo termine delle persone venute a contatto con il paziente
  • Disinfestazione dell’ambiente domestico, scolastico o istituzionale.

 

 

Altre fonti consultate:

  • Antonio Pugliese - Medico di medicina generale, Castellaneta (TA), Responsabile Nazionale Dipartimento di Dermatologia AIMEF - Diagnosi e terapia delle acariasi e della scabbia - M.D. Medicinae Doctor - Anno XV numero 15 - 30 aprile 2008
  • www.salute.gov.it



[1]https://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioSchedeMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=210&area=Malattie%20infettive&menu=indiceAZ&tab=1

 

Domande frequenti sulla scabbia

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