Allergie primaverili: tipologie, sintomi, cause, rimedi

7. 3. 2023 · Tempo di lettura: 11 minuti

Tutto quello che non sapevi sulle allergie primaverili

Staff Dr. Max
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Allergie primaverili: tipologie, sintomi, cause, rimedi

Le allergie primaverili, conosciute anche come febbre da fieno o rinite allergica stagionale, sono delle patologie causate dall'esposizione al polline di alberi come betulle, querce, ontani, pioppi e faggi. Oltre che dagli alberi, queste possono essere indotte anche dal polline di fiori come l'ambrosia, le margherite e le graminacee.

L'esposizione nei soggetti sensibili provoca una risposta del sistema immunitario, il quale identifica erroneamente l'allergene (polline) come una sostanza pericolosa, inducendo alcune cellule dell'organismo (mastociti e basofili) alla secrezione dell'istamina. Il rilascio dell'istamina nel sangue e nei tessuti è la causa dei fastidiosi disturbi che caratterizzano le allergie primaverili come il prurito, l'arrossamento, il gonfiore e le secrezioni nasali o oculari.

Ad oggi le statistiche mostrano che questi tipi di allergie sono molto comuni e colpiscono circa dal 10% al 40% della popolazione mondiale[1]

É importante ricordare che l'istamina gioca un ruolo fondamentale nella regolazione della risposta immunitaria e nella difesa del corpo contro infezioni e malattie.

Allergie primaverili: cause

Le effettive cause delle allergie primaverili spesso sono da attribuire ad una combinazione di diversi fattori che se protratti nel tempo producono una reazione immunitaria più o meno modesta nei soggetti esposti. Uno dei fattori di rischio più importanti è senza dubbio l'ereditarietà. Tali disturbi, infatti, tendono ad essere più presenti in quei soggetti appartenenti a famiglie nelle quali è presente una storia clinica che riconduca a problemi allergici.

Ma non tutte le allergie hanno l'ereditarietà alle spalle. L'esposizione prolungata al polline spesso aumenta notevolmente il rischio di sviluppare allergie. Nel corso di numerosi studi, si è osservata l'insorgenza dei sintomi in pazienti che per motivi professionali erano costretti a stare in ambienti aperti durante la stagione della fioritura, con un conseguente maggior contatto con l'allergene.

Un altro elemento scatenante può essere ricondotto alla concomitanza con altre allergie, che in alcune forme possono non manifestarsi con una sintomatologia chiara. L'esposizione ad un ulteriore allergene in tali soggetti produce una risposta immunitaria piuttosto severa, la quale aumenta significativamente il rischio dell'insorgere delle sintomatologie. Nelle persone particolarmente sensibili a sostanze come la polvere, gli acari o il pelo degli animali domestici, è stata riscontrata una maggiore predisposizione nello sviluppare allergie nei periodi primaverili.

L'asma è un ulteriore fattore di rischio. L'insorgere di allergie nel periodo primaverile è frequente nei soggetti affetti da asma. I loro organismi risultano essere più suscettibili nello sviluppare i sintomi allergici, che in alcuni casi posso anche essere gravi, come difficoltà respiratorie e respiro sibilante.

Ulteriore aspetto spesso sottovalutato è l'inquinamento: tale condizione, infatti, può aumentare il rischio di allergie per via delle particelle sospese nell'aria. Compiendo un'azione infiammatoria soprattutto nel tratto respiratorio superiore, predispongono il soggetto a una risposta immunitaria importante a eventuali ulteriori allergeni.

Come sopra illustrato, quindi, generalmente i fattori che aumentano il rischio di sviluppare allergie primaverili includono:

  • l'ereditarietà;
  • l'esposizione prolungata al polline;
  • la presenza di altre allergie;
  • l'asma;
  • l'inquinamento dell'aria.

 Comprendere questi fattori può aiutare le persone a prendere misure preventive per ridurre il rischio di allergie primaverili e gestire i sintomi allergici durante la stagione della fioritura.

I sintomi delle allergie primaverili sulla gola

Il prurito rappresenta il fastidio più riscontrato durante il manifestarsi di un'allergia al polline, che nella maggioranza dei casi si estende fino al naso, coinvolgendo così i primi apparati del sistema respiratorio superiore. Nelle forme più severe comporta nel paziente difficoltà nel deglutire e raucedine della voce. Spesso i sintomi alla gola sono la diretta conseguenza dell'infiammazione delle tonsille, responsabile principale del dolore.

Alcuni rimedi non farmacologici includono:

  • bere molta acqua al fine di mantenere una buona idratazione della gola;
  • mantenere l'ambiente pulito e aerato;
  • utilizzare dispositivi di protezione personali come mascherine.

I sintomi delle allergie primaverili sugli occhi

La produzione dell'istamina provoca l'infiammazione e l'irritazione della congiuntiva (membrana trasparente che riveste l'interno delle palpebre e la superficie dell'occhio), inducendo nel soggetto sintomi come prurito, arrossamento, bruciore, eccessiva lacrimazione, sensazione di corpi estranei, gonfiore delle palpebre e visione offuscata. Questi sintomi essendo molto fastidiosi, interferiscono con le attività quotidiane dei pazienti come la guida, il lavoro al computer o la lettura. Al fine di lenire alcune di queste sintomatologie, alcune accortezze da tenere a mente sono:

  • evitare l'esposizione ai pollini durante i periodi di maggiore concentrazione;
  • utilizzare colliri a base di antistaminici o di sostanze che agiscono come lubrificanti.

 In ogni caso è importante consultare un medico o un allergologo al fine di individuare il trattamento più appropriato e prevenire eventuali complicazioni.

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    Tipologie di allergie primaverili

    Essendo le allergie conseguenza dell'esposizione al polline, il periodo dell'anno in cui si manifestano i primi problemi solitamente è inizio marzo.

    Le allergie di marzo sono note, infatti, per la fioritura degli arbusti della famiglia delle betulacee. In questo periodo le betulle (specie arborea più comune in Europa), producono grandi quantità di polline. Il cipresso, il tasso e la tuia sempre in questo periodo sono gli ulteriori responsabili dell'insorgere delle allergie alle cupressacee.

    In aprile le allergie vengono alimentate da alberi come l'ontano nero, il platano e il pioppo. Tutti colpevoli dell'insorgere di sintomi come gli starnuti, i nasi congestionati, gli occhi rossi e le gole infiammate.

    A maggio la fioritura delle graminacee e dei gelsomini è nel suo pieno. Anche quella di alberi e arbusti come l'olivo, il frassino e il ligustro raggiunge il suo culmine in questo periodo, alimentando le allergie alle oleacee. Spesso maggio è il mese peggiore per i pazienti allergici a diversi tipi di polline, trattandosi appunto di un periodo particolarmente fiorente.

    Il tarassaco e l'ambrosia, membri della famiglia delle asteracee, si rendendo protagonisti delle consuete allergie tipiche del polline di giugno.

    Allergie primaverili: trattamenti

    Esistono diverse opzioni per il trattamento delle allergie primaverili, come l'adozione di rimedi naturali e l'assunzione di farmaci antistaminici, decongestionanti e corticosteroidi. Tuttavia, è importante sottolineare che le misure preventive sono fondamentali per ridurre il rischio di esposizione al polline. Alcune di queste misure possono includere ad esempio l'evitare di uscire durante le ore di punta, l'utilizzo di filtri dell'aria nei sistemi di ventilazione o altre tecniche per ridurre la quantità di polline presente negli ambienti chiusi.

    Queste misure preventive sono generalmente sicure e rappresentano la prima linea di difesa per chiunque voglia prevenire o alleviare le sintomatologie, tipiche delle allergie primaverili.

    Oltre alla prevenzione, alcuni altri rimedi naturali che è possibile adottare sono rappresentati da:

    • lavare frequentemente i capelli e le mani: mantene pulita la superficie delle mani e i capelli aiuta a prevenire l'irritazione delle mucose causata dal polline. Il polline presente nell'aria si deposita su tutte le superfici con le quali entra in contatto, soprattutto durante le giornate particolarmente ventose. Se non risciacquati regolarmente, i capelli e le mani possono diventare uno dei vettori principali degli allergeni, per poi indurre irritazione agli occhi, al naso e alla gola. A tal proposito, quindi, la pulizia rappresenta un elemento dall'aspetto piuttosto rilevante;
       
    • usare dispositivi di protezione personale come le mascherine: l'utilizzo di maschere per il viso è utile per prevenire l'inalazione di polline durante i periodi di alta concentrazione di allergeni nell'aria. Le maschere per il viso riducono notevolmente l'esposizione alle particelle di polline, limitando così i sintomi delle allergie. È fondamentale scegliere una mascherina adeguata, preferibilmente di tipo FFP2 o FFP3, in grado di filtrare le particelle di dimensioni microscopiche presenti nell'aria.

    Tra i rimedi naturali più comuni, troviamo l'uso di tisane a base di erbe (ad esempio camomilla e menta), il lavaggio del naso con soluzione salina, il consumo di cibi ricchi di antiossidanti (come frutta e verdura) e l'aumento dell'assunzione di vitamina C.

    Per quanto riguarda la prevenzione e il trattamento dei sintomi delle allergie in campo farmacologico, invece, la medicina mette a disposizione una serie di strumenti come:

    Spray nasali contro le allergie 

    Oggi sul mercato, si trovano disponibili due macro categorie di spray nasali che si differenziano tra loro per via del loro principio attivo. Quelli a base di antistaminici e quelli base di corticosteroidi.

    I primi (antistaminici), contengono principi attivi come azelastina, levocabastina e olopatadina. La loro azione ha l'obiettivo di combattere gli effetti sull'organismo dell'istamina. Agiscono localmente e rapidamente, donando sollievo (nella maggioranza dei casi) entro 15-20 minuti dalla loro somministrazione, per una durata massima di circa 12 ore. La loro efficacia è stata dimostrata con numerosi studi clinici e sono considerati dei farmaci di prima scelta per il trattamento dei sintomi allergici nelle vie respiratorie superiori.

    I secondi invece (corticosteroidi), sono farmaci che riducono l'infiammazione delle mucose nasali e la risposta immunitaria del corpo. Gli spray nasali a base di corticosteroidi agiscono direttamente sulle mucose nasali, riducendo l'infiammazione e alleviando i sintomi di allergia come la congestione, il prurito e la secrezione nasale. Gli spray nasali a base di corticosteroidi sono generalmente considerati sicuri e possono essere usati a lungo termine per prevenire le allergie stagionali. Tuttavia, possono causare effetti collaterali come secchezza, irritazione, sanguinamento dal naso e mal di testa. Per minimizzare gli effetti collaterali è importante utilizzare questi rimedi correttamente, seguendo le istruzioni del medico e non superando mai la dose raccomandata.

     

    Antistaminici in sciroppi, fiale o compresse contro le allergie primaverili 

    Come precedentemente chiarito, gli antistaminici hanno l'obiettivo di ridurre gli effetti dell'istamina. Per il trattamento delle problematiche più severe, alcune terapie prevedono l'assunzione di antistaminici a livello sistemico in forma di sciroppi, compresse o addirittura iniezioni. I principi attivi principali presenti negli antistaminici in questa forma sono ad esempio la cetirizina, la loratadina, la desloratadina, la fexofenadina, la levocetirizina e la bilastina;

     

    Immunoterapia

    Immunoterapia: conosciuta anche come terapia delle allergie, consiste in un trattamento a lungo termine che si pone l'obiettivo di ridurre i sintomi allergici in generale, compresi quelli indotti delle allergie primaverili. Questa terapia si basa sull'esposizione controllata all'allergene attraverso l'inoculazione sottocutanea di piccole quantità di estratto allergenico.
    Il suo focus è quello di desensibilizzare il sistema immunitario in modo che diventi meno reattivo alla sostanza che causa l'allergia.

    La terapia delle allergie può essere sottoposta attraverso due modalità principali. La prima prevede la somministrazione sottocutanea di allergeni e prende il nome di immunoterapia specifica (ITS). La seconda invece, utilizza la somministrazione sublinguale e prende il nome di immunoterapia sublinguale (ITS).

    Nell'ITS specifica l'allergene viene iniettato sottocute in dosi gradualmente crescenti fino a raggiungere una dose di mantenimento. Questa terapia solitamente ha un durata piuttosto lunga che può durare anche anni. Il trattamento inizia con iniezioni a cadenza settimanale, per poi ridurne gradualmente la frequenza fino al raggiungimento della dose di mantenimento che generalmente viene somministrata ogni 4-6 settimane. L'ITS è indicata per il trattamento di allergie gravi o quando le terapie convenzionali non hanno avuto successo.

    L'ITS sublinguale, invece, prevede l'assunzione di gocce o compresse sotto la lingua contenenti una piccola quantità di allergene. Anche in questo caso l'obiettivo è quello di esporre gradualmente il sistema immunitario all'allergene in modo che diventi meno reattivo. L'ITS sublinguale è generalmente meno efficace rispetto all'ITS sottocutanea, ma ha il vantaggio di essere meno invasiva e più facile da somministrare, soprattutto nei bambini.

    La terapia delle allergie può richiedere diversi anni per ottenere i risultati desiderati, ma può essere molto efficace nel ridurre i sintomi allergici e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da allergie. Tuttavia, non è adatta per tutti i pazienti e può comportare alcuni effetti collaterali come reazioni locali alla puntura o alla somministrazione sublinguale. Sono rare ma non assenti anche reazioni sistemiche più gravi.

    Ecco perché per un trattamento efficace, è importante discutere con il proprio medico l'opportunità di intraprendere questo tipo di trattamento e valutare i rischi e i benefici associati.

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      Parlare con il medico è sempre importante

      Sebbene le allergie primaverili causino fastidi significativi che possono compromettere la qualità della vita, in genere non comportano complicazioni gravi. Tuttavia, in alcuni casi le allergie possono causare problemi respiratori o altri problemi medici che richiedono attenzione immediata. Ecco alcuni segnali di allarme a cui prestare attenzione:

      • Difficoltà respiratorie, come respiro sibilante, respiro corto o difficoltà a respirare profondamente;
      • Vertigini o svenimento;
      • Gonfiore della lingua o della gola che può causare difficoltà a parlare o a deglutire;
      • Reazioni cutanee gravi, come orticaria diffusa, eritema eccessivo o edema generalizzato;
      • Dolore toracico o palpitazioni;
      • Fortemal di testa, visione offuscata o altri problemi neurologici.

       Se si verificano uno o più di questi sintomi è altamente raccomandato rivolgersi immediatamente al proprio medico o al pronto soccorso più vicino per ricevere cure urgenti. Oltretutto, è importante seguire le raccomandazioni del terapista e assumere i farmaci prescritti attenendosi alle direttive mediche prescritte per evitare complicazioni e migliorare la qualità della vita.

      Il consiglio rimane quello di consultare un medico o un allergologo per una valutazione e un trattamento mirati.

      Circa l'autore
      Staff Dr. Max
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      La realtà Dr. Max Italia è composta da un gruppo di farmacisti e altri professionisti specializzati in campo scientifico esperti in tutti gli ambiti: dalla nutrizione, alla cosmetica fino ad arrivare al campo veterinario. Il lavoro sinergico di queste figure professionali permette così di fornire ogni giorno contenuti e approfondimenti che seguono le tendenze e gli interessi stagionali.
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