Tatuaggio: un simbolo di cui prendersi cura

7. 6. 2023 · Tempo di lettura: 11 minuti

Una fenice, un segno tribale, la frase della nostra canzone preferita, la zampa del nostro amico peloso, i tatuaggi che potremmo fare sono davvero tantissimi e possono rispecchiare un vero e proprio modo di comunicare, di imprimere qualcosa di significativo e “permanente” sulla nostra pelle. Ma quanti di noi sono incerti sul farselo perché hanno paura di provare troppo dolore o avere l’ansia che una volta fatto, possiamo ripensarci e non volerlo più vedere? “Dopo quanto tempo posso esporlo al Sole?”. “Come posso proteggerlo ed evitare che sbiadisca?”. Molti sono i dubbi ed i timori che possono frenare la voglia di esprimerci attraverso un simbolo indelebile sulla pelle. Per questo Dr. Max cercherà di dispensare i giusti consigli e rispondere alla maggior parte delle domande che attanagliano la mente di chi “vorrebbe” ma non “fa”, e di chi invece ha già un tatuaggio ma non segue le regole indispensabili per la sua cura. L’unica vera regola è soltanto quella di non tatuarsi il nome del proprio partner, perché per quello non c’è soluzione (in realtà si!).

Dott. Enrico Magri
Dott. Enrico Magri
Tatuaggio: un simbolo di cui prendersi cura

Tatuaggio: un’arte che dura da secoli

Se chiediamo cosa sia un tatuaggio molti probabilmente non sapranno rispondere in modo corretto. Si tratta di un termine, infatti, che indica sia una tecnica di decorazione pittorica di tipo corporale sia il prodotto che deriva da tale tecnica (il tatuaggio vero e proprio). Già da questa definizione, possiamo capire come in realtà, e lo dico per i miscredenti, il tatuaggio sia una vera e propria forma d’arte, che si tramanda dal 500 a.C. fino ad oggi, una pratica di decorazione del corpo che si esprime attraverso disegni, immagini, simboli neri o colorati. Che possa avere un significato religioso, filosofico, stilistico o di moda del momento, tutti possono essere carichi di significato e consapevolezza. Possiamo iniziare a sfatare il primo falso mito, ovvero che “un tatuaggio è per sempre”. Infatti tradizionalmente questo tipo di decorazione durava per molto tempo, se non per sempre, ma già da molti anni sono state ideate diversi trattamenti e tecniche, come quelle laser, per eliminare questo segno dalla nostra pelle. Inoltre è anche possibile realizzare tatuaggi temporanei come quelli “hennè”, che fondano le loro radici tra le popolazioni dell’Africa settentrionale. Quindi tranquilli, potrete eliminare il nome del vostro ex in modo permanente, non solo dalla vostra vita!

Regole da seguire prima di farsi un tatuaggio

Se vi siete convinti a farvi un tatuaggio, la prima regola da seguire è proprio quella di essere realmente convinti. Sicuramente al giorno d’oggi esistono diversi trattamenti che ci consentono di eliminarli in modo permanente, ma comunque bisogna sottoporsi a diverse sedute con i relativi costi. Inoltre il risultato spesso può anche cambiare in base al tipo di pelle e alla sua sensibilità. Quindi cerca di vivere il tatuaggio come una vera e propria arte significativa e di espressione, che non segue quindi le mode del momento. Una volta che hai un’idea chiara di quello che vuoi farti raffigurare ricorda che puoi farti aiutare dai professionisti del settore che sapranno realizzare il disegno che più rispecchia la tua visione. La seconda regola è appunto quella di rivolgersi a persone esperte nel loro campo e che hanno un modo serio ma soprattutto sicuro di lavorare. Dovresti diffidare da chi propina costi troppo bassi, perché un maggior risparmio non è sinonimo di guadagno! Infatti un tatuaggio deve essere praticato in degli studi che rispettano norme di igiene e di sterilità degli utensili utilizzati, come gli aghi, che permettono di lavorare sulla nostra pelle in tutta sicurezza. Aghi riutilizzati, non sterilizzati, inchiostri di scarsa qualità o poca esperienza nel settore, possono essere delle condizioni pericolose per il benessere e l’integrità della cute. Controllare i saloon, fare domande o non avere una buona impressione del tatuatore può evitare di farvi vivere con malessere questa prestazione ed evitare episodi spiacevoli, come le infezioni. Se invece sei convinto ma hai una soglia del dolore molto bassa? Una delle prime cose da sapere è che ci sono delle zone più sensibili rispetto ad altre parti del corpo. Infatti se decidi di fare un tatuaggio nelle zone comprese tra anca e spalla, o in prossimità del fianco, costole, piede o all’interno del braccio, lì si sentirà più dolore. Come posso fare per sentire meno dolore? In realtà ci sono alcuni piccoli consigli che possono ridurre la percezione del dolore. Una delle soluzioni più efficaci è sicuramente quella di utilizzare delle creme anestetiche a base di lidocaina. Non tutte sono efficaci, ed è per questo che devi scegliere quelle consigliate da un buon tatuatore o comprarle direttamente in farmacia.  Questo tipo di prodotti sono sicuri e non hanno effetti collaterali (tranne se si è allergici ad alcuni componenti, ma in quel caso leggerai attentamente gli ingredienti prima dell’acquisto). Usare una crema anestetica non equivale a ridurre del tutto il dolore, ma semplicemente attenuarlo. Inoltre dopo diversi minuti dall’inizio della seduta, il dolore man mano si riduce e resterà solo un fastidio, nella maggior parte dei casi.

Regole da seguire dopo un tatuaggio

Oltre il senso estetico e concettuale, il tatuaggio, una volta praticato, non è altro che una ferita aperta ed è proprio per questo motivo che dobbiamo trattarlo come tale, fino alla completa guarigione. Solitamente, il processo di guarigione impiega circa 3-4 settimane, ma questo dipende da persona a persona, dalla tipologia di pelle e soprattutto dalla tipologia di tatuaggio. Quindi cosa possiamo fare durante questo periodo per evitare problemi? Appena finito di fare il tatuaggio, ricorda di non rimuovere la benda apposta dal tatuatore per circa 3-4 ore. La benda deve essere rimossa ovviamente con le mani pulite ed igienizzate. La zona interessata può essere lavata quotidianamente in modo delicato, utilizzando dei saponi neutri e dell’acqua tiepida che permette ai pori di richiudersi più velocemente. Come potrai notare, attorno al disegno si viene a formare un rilievo simile ad una ferita, con sottili crosticine che scompariranno le settimane successive. Qui, per assicurare una maggiore protezione bisognerebbe applicare delle pomate antibiotiche, che prevengono determinate infezioni. Queste sono anche in grado di favorire il benessere della pelle in termini di idratazione ed elasticità. Sul sito Dr. Max troverai tanti prodotti che fanno al caso tuo, ed in caso di dubbi, potrai rivolgerti al tuo farmacista o medico di fiducia, che saprà indicarti il prodotto più adatto al tuo tipo di pelle. Una regola fondamentale è quello di non indossare dei vestiti troppo stretti che possono comprimere la zona interessata: la ferita infatti deve poter “respirare” in modo da poter guarire più velocemente. Non temere se noterai delle crosticine i primi giorni, è del tutto normale! Ricorda però di non grattarle, poiché è una cosa del tutto fisiologica e rimuoverle potrebbe lasciare delle piccole cicatrici bianche. Una delle regole più importanti da seguire è quella di prestare attenzione all’esposizione solare: sia nelle settimane dopo aver fatto il tatuaggio sia durante la vita di tutti i giorni, bisogna proteggere questa zona del nostro corpo, anche per evitare che il colore sbiadisca.

Mare, Sole e… Tatuaggio!

Qual è il periodo dell'anno migliore per farsi tatuare? Sicuramente non durante l’Estate! Infatti, considerando le settimane per la guarigione della ferita, l’esposizione solare, la salsedine e la sabbia, possono rappresentare dei nemici che possono compromettere la salute della nostra pelle. Per evitare infezioni, lesione e irritazioni in quella determinata zona, la regola fondamentale è quella di evitare il più possibile l’esposizione solare e di utilizzare creme specifiche con fattore di protezione alto per evitare sbiadimenti e assicurare il benessere della cute.

Si dice che da un punto di vista psicologico, la parte del corpo che una persona decide di tatuarsi rimanda ad un significato preciso. Se decidi di tatuarti la parte sinistra del corpo verrà richiamato un legame con il passato, se invece deciderai la parte destra probabilmente avrai uno sguardo proiettato verso il futuro. L’occhio rivolto all’avvenire deve riguarda anche la salute della nostra pelle e l’integrità del nostro tatuaggio: utilizza sempre la protezione solare durante tutto l’anno. Uno dei rischi più evidenti di esporre un tatuaggio al sole senza alcun tipo di attenzione, è la variazione del colore. Come accennato potrebbe infatti diventare sbiadito o opaco, a causa della disidratazione dovuta ai raggi solari. Inoltre la zona interessata, se non protetta, potrebbe andare incontro a dei fenomeni allergici o a fenomeni di fotosensibilizzazione. Questo potrebbe avvenire sia con un tatuaggio nuovo di zecca sia con uno che abbiamo già da tempo: in entrambi i casi potremmo avere variazioni di colore, arrossamenti, vescicole ed eczemi. Se hai appena fatto il tatuaggio, tutti i dermatologici sono concordi nel dire che oltre alla protezione solare, bisogna evitare del tutto l’esposizione solare (o il più possibile) per almeno 3/4 settimane dopo la seduta. Il nemico più grande è sicuramente il Sole, ma non scordarti che l’acqua di mare e la sabbia sono egualmente dannosi per la cute tatuata.  La cosmesi e le cause farmaceutiche hanno progettato diversi tipi di creme solari specifiche per i tattoo. Queste oltre ad avere un fattore di protezione elevato (SPF superiore al 50), sono in grado di agire con proprietà idratanti e lenitive, di proteggere la pelle dall’azione dell’acqua e, in molti casi, hanno numerose sostanze ricche di benefici come Omega 3, Omega 6 ed Omega 9. Ma quindi posso usare solo creme solare specifiche per i tatuaggi e non creme solari comuni? Le creme solari specifiche sono consigliate subito dopo a seduta per un periodo di almeno un mese, successivamente si può applicare anche una normale crema solare, ma che abbia comunque determinate caratteristiche! Questa infatti deve essere specifica per il tuo fototipo, ed è sempre consigliabile optare per un prodotto con fattore di protezione di almeno 50. Una buona strategia, sarebbe quella di utilizzare protezioni solati in stick, in modo da poter proteggere in modo uniforme e selettivo la zona tatuata. Quindi di certo non possiamo impedirti di tatuarti durante il periodo estivo, anche se sarebbe consigliabile farlo in un periodo precedente per evitare numerosi rischi (come abbiamo visto), ricorda però di curare al meglio il tuo “simbolo”, in modo che possa spiccare per sempre

Ripensamenti: rimuovere un tatuaggio fa male?

Ti sei stancato del tuo tatuaggio? Sono passati troppi anni, ed orami non ha più lo stesso significato? Non preoccuparti! Oggi esistono diverse tecniche che consentono di rimuoverlo, in modo permanente e sicuro dalla nostra pelle. Purtroppo però le sedute non sempre una passeggiata, infatti potrebbero fare un po' male. Il dolore percepito ovviamente dipende dalla persona e dalla propria resistenza, ma comunque è un fastidio sopportabile. La tecnica che si utilizza di più in questi anni è sena dubbio quella laser, che consente di non danneggiare la pelle e di colpire direttamente i pigmenti del tatuaggio. Un'altra tecnica utilizzata è quella del laserad infrarossi, che riguarda specificatamente i tatuaggi colorati. Infatti in questi casi. È molto difficile eliminare i pigmenti verdi e gialli con il comune laser, mentre la tecnica ad infrarossi è risultata molto più rapida ed efficace.  Ricorda di affidarti agli esperti nel settore, in studi specializzati in questo campo e non in quelli improvvisati. La professionalità influenza il risultato voluto, il dolore provato e soprattutto la sicurezza necessaria.

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Circa l'autore
Dott. Enrico Magri
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Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Farmacia nel 2017 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ho intrapreso nuovamente un percorso universitario, questa volta specialistico, in Scienze della Nutrizione Umana, laureandomi presso la medesima facoltà nel 2020. Dopo aver praticato diverse esperienze lavorative come farmacista, ho acquisito abilità nella dispensazione e conoscenza accurata di farmaci ed integratori. Sono entrato nel mondo della sperimentazione clinica come study coordinator impiegato nella breast unit, che si occupa appunto della ricerca sul tumore alla mammella. Tutte le esperienze pregresse ed attuali mi hanno facilitato molto anche nel mio successivo lavoro, come Web Content Editor dove ho potuto ampliare e consolidare le mie conoscenze nel settore farmaceutico. Da qui il mio lavoro per la piattaforma e-commerce di Dr. Max, dove scrivo sia le schede prodotto che gli articoli del blog.
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