Che cos’è la radice di Kuzu (o Kudzu)?

30. 4. 2023 · Dott.ssa Chiara Leocata · Tempo di lettura: 6 minuti

Probabilmente alcuni lo hanno sentito nominare, ma altri magari nemmeno quello. Come mai? Il kuzu o kudzu è un ingrediente della cucina macrobiotica originario del Giappone.  
Oggi è usato anche nel mondo occidentale come addensante per alcune preparazioni, ma è conosciuto anche per alcuni dei suoi benefici che lo vede spesso adoperato come vero e proprio rimedio naturale contro l'acidità, il bruciore di stomaco e in generale nel reflusso gastroesofageo. Ma non solo. 

Vediamo insieme cos'è il Kuzu (kudzu), quali sono le sue proprietà e quali affezioni può curare.


Kudzu o Kuzu: proprietà, radice e usi

Si tratta di un amido, che deriva dalla radice di una pianta rampicante chiamata Pueraria Lobata che appartiene alla famiglia delle leguminose. È originaria del sud-est asiatico ma si è oggi diffusa tantissimo negli USA: qui viene considerata addirittura invasiva e dannosa perché cresce rapidamente e ricopre la vegetazione. In Europa, invece, la si trova in alcune regioni della Svizzera e d'Italia.  
La pianta è molto resistente e riesce ad adattarsi a qualsiasi tipo di suolo, in climi che hanno estati calde e inverni miti: non si adatta infatti a temperature troppo basse. 
Tra ottobre e aprile vengono raccolte le radici, che formano dei tuberi di oltre 10 cm di diametro, dalle quali si ottiene il kuzu dopo essere state essiccate al sole o con metodi artificiali e ridotte in polvere. Infatti, il kuzu si presenta simile alla fecola ricavata dalle patate
Noto per le sue proprietà benefiche e curative, viene usato dalla medicina tradizionale cinese come rimedio naturale e oggi si diffonde in occidente proprio per questi effetti positivi sulla salute. 
I suoi principali costituenti sono: carboidrati, flavonoidi (molecole antiossidanti), saponosidi (prevengono i danni cellulari) e composti volatili che gli conferiscono un odore fruttato.   

Usare il Kuzu come medicinale: un antiossidante naturale

Il Kuzu ha effetti lenitivi sulle mucose gastriche e per questo riesce a ridurre l'acidità alleviando il dolore e il bruciore di stomaco: aiuta, quindi, in caso di gastrite, reflusso gastro-esofageo e cattiva digestione. Non solo: può essere efficace anche per colon irritabile, diarrea, disbiosi e sindrome da alterata permeabilità intestinale
I principali benefici sono dovuti ai principi attivi: gli isoflavoni come genisteina e daidzeina, che si trovano anche nella soia, hanno proprietà antinfiammatorie e lo rendono un perfetto antiossidante naturale
Quando abbinato, ad esempio, allo zenzero o a particolari tipi di prugne, diventa un rimedio naturale che combatte raffreddore e influenza, grazie alla sua azione favorevole sull'eliminazione di muco. In questi casi, inoltre, allevia mal di gola, tosse e congestione nasale
Altri utilizzi importanti riguardano: il kudzu in menopausa, grazie al cui uso vengono alleviate le vampate di calore, le palpitazioni e l'ansia associata; il kudzu per combattere la dipendenza da fumo e alcol, tramite la sua azione su neurotrasmettitori come la serotonina, il glutammato e il GABA che stimolano la produzione di dopamina, coinvolta nei processi di assuefazione e astinenza. 
Tra gli altri vantaggi, il kudzu è utilizzato per la prevenzione dei capelli bianchi.  

Kudzu: controindicazioni 

Attenzione ad alcune specifiche situazioni: assunzione prolungata di kuzu è controindicata nel caso si abbia una storia familiare di cancro al seno, per il suo contenuto di isoflavoni (che sono filoestrogeni). Per lo stesso motivo, va limitato per coloro che hanno problemi di tiroide o stanno seguendo terapie ormonali.  
Inoltre, non è raccomandato per le donne in gravidanza, né per quelle in allattamento in via precauzionale, dato che non ci sono ancora studi sull'argomento.  
Sembra anche che ci possano essere delle interferenze tra il kudzu e altre medicine; pertanto, è consigliato comunicare al medico il suo utilizzo prima di iniziare un trattamento in concomitanza. Potrebbe inoltre abbassare la glicemia nel sangue e un suo uso prolungato potrebbe danneggiare il fegato: per questo motivo è consigliato l'uso all'occorrenza e non tutti i giorni.  

Kudzu: come usarlo in cucina? 

Oltre alle sue molteplici applicazioni come rimedio naturale, bisogna dar luce anche ai vantaggi in cucina del suo utilizzo: è ricchissimo di amido e per questo è un ottimo addensante del liquido in cui viene sciolto. Ad esempio, può dare una consistenza più cremosa a zuppe, vellutate e creme di riso. Può sostituire l'amido nella preparazione di dolci, budini e frutta cotta.   
Nella pratica, bisognerà sciogliere un cucchiaino di polvere di kuzu in mezzo bicchiere d'acqua a temperatura ambiente, poi mescolarlo bene e aggiungerlo alle preparazioni che si vogliono rendere più dense.  

Dove si compra il Kuzu? E come conservarlo? 

Il kuzu si trova in commercio sotto forma di polvere bianca o in piccoli agglomerati gessosi, principalmente nei negozi di alimentazione biologica oppure online. È possibile trovare il kudzu in compresseo in capsuleche ne facilitano l'assunzione. 
Rispetto alla sua conservazione basterà tenerlo in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla diretta luce del sole affinché si conservi anche per diversi mesi, tenendo sempre conto della data di scadenza riportata sulla confezione.  

Il kudzu è, dunque, usato da anni nella medicina tradizionale cinese e ora prende piede in occidente per i suoi molteplici benefici, principalmente quelli sulle dipendenze ma anche emicrania, febbre, ipertensione, postumi della sbornia. Inoltre, la cucina asiatica ci insegna a utilizzarlo nelle insalate con le sue foglie, nelle frittelle con i suoi fiori e come addensante grazie alle sue radici. 

FAQ 

Quando bere kuzu per reflusso? 

La bevanda  a base di kuzu si può assumere in qualsiasi momento della giornata, a seconda delle necessità. Ma in caso di difficoltà digestiva, si consiglia di berla subito dopo mangiato. 

Come usare il kuzu per la gastrite? 

In caso di problemi intestinali è consigliato al mattino a digiuno. 

Che sapore ha il kuzu? 

Il kuzu ha un sapore neutro ed è per questo che si presta ad essere usato in cucina senza alterarne i sapori. 

Cosa vuol dire kuzu? 

In Occidente viene chiamata Kuzu o Kudzu, gli asiatici la identificano con il nome di Pueraria montana: è una pianta selvatica rampicante di origine giapponese che cresce soprattutto lungo le pendici di vulcani e montagne. 

Circa l'autore
Dott.ssa Chiara Leocata
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Chiara Leocata, Farmacista iscritta all’ordine dei farmacisti di Catania. Curiosità e passione mi hanno portata non solo a praticare il mio lavoro ma anche a divulgarlo. Mi piace la chimica applicata alla vita quotidiana, ed è questo che dei farmaci mi ha sempre affascinato: tante formule chimiche incomprensibili a molti, diventano compresse bicolore alla portata di tutti. Nella mia esperienza imparo ogni giorno quanto informare il cliente su quello che assume o può assumere possa cambiare le sorti della terapia: un cliente più consapevole corrisponde spesso ad una aderenza terapeutica migliore. Per questo mi piace parlare ai miei clienti ogni giorno in farmacia e scrivere di scienza tramite la divulgazione online.
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