Probiotici e Prebiotici: cosa sono e a cosa servono

24. 7. 2023 · Tempo di lettura: 11 minuti

Apparentemente solo una vocale distingue il termine probiotico da prebiotico, ma nella realtà le differenze sono tante. In questo breve articolo vediamo meglio cosa sono i probiotici e i prebiotici, come agiscono e quali sono le loro differenze

Dott.ssa Maria Virginia Carra
Dott.ssa Maria Virginia Carra
Probiotici e Prebiotici: cosa sono e a cosa servono

Probiotici e prebiotici  come agiscono? 

Per comprendere meglio cosa sono e come agiscono probiotici e prebiotici è importante fare chiarezza sul termine microbiota. Questo termine si riferisce all’insieme di microrganismi che popolano un determinato ambiente, come ad esempio l’intestino o il cavo orale. Spesso viene confuso con il microbioma che, invece, si riferisce all’intero patrimonio genetico posseduto dal microbiota. La maggior parte dei microrganismi che popolano il nostro corpo compone il microbiota intestinale (o microflora intestinale) e la prevalenza di una specie batterica piuttosto che un'altra varia da persona a persona in base a diversi fattori, quali:

  • Il patrimonio genetico dell’individuo
  • Come è avvenuto il parto, se naturale o cesareo e l’allattamento
  • La storia personale e il luogo in cui si vive
  • Lo stile di vita e l’alimentazione

Il microbiota intestinale, quindi, vive in simbiosi con il nostro organismo, il che significa che il rapporto tra l’ospite, ovvero noi, e l’insieme dei microbi intestinali è vantaggioso per entrambi: noi, attraverso la dieta, mettiamo a disposizione un ambiente favorevole per la loro colonizzazione e proliferazione, in cambio, il microbiota, contribuisce al benessere del nostro intestino e alla salute dell’intero organismo supportando numerose funzioni come ad esempio i processi metabolici o il sistema immunitario e facendo inoltre da “scudo” contro l’attacco e la proliferazione di organismi patogeni.

Quando il microbiota è alterato si verifica una condizione di disbiosi. Questa alterazione dell’equilibrio aumenta il rischio di sviluppare condizioni patologiche. Sedentarietà, alimentazione squilibrata, uso di antibiotici, fumo, alcool e infezioni, sono tutti fattori che possono provocare uno sbilanciamento del microbiota nel tipo e nel numero dei microrganismi “buoni” che popolano l’intestino.

I sintomi più frequenti in caso di disbiosi sono:

Ed ecco che in questo caso entrano in gioco i probiotici, ovvero dei microrganismi “buoni”, di derivazione umana, che se assunti in dose adeguate, raggiungono vivi l’intestino, lo colonizzano e esplicano la loro attività di inibizione competitiva con eventuali microrganismi nocivi. Un probiotico, per essere definito tale, deve però, possedere alcune caratteristiche:

  • sopravvivere all’ambiente acido dello stomaco e arrivare vitale nell’intestino dove esplica le sue funzioni;
  • aderire alla mucosa intestinale e colonizzarla;
  • Essere preparato in una forma tale da rimanere vivo e vitale sia durante i processi di produzione sia durante la conservazione;
  • essere un costituente fisiologico della flora intestinale, privo di effetti collaterali. In sostanza, deve essere di origine umana;

I probiotici possono essere assunti attraverso alimenti o integratori alimentari formulati in capsule, polveri o soluzioni da bere, contenenti ceppi di probiotici specifici per riportare la flora intestinale in equilibrio. Per essere efficaci i probiotici andrebbe assunti:

  • a stomaco vuoto
  • per un ciclo di 3-4 settimane
  • non meno di 1 miliardo di batteri al giorno
  • a distanza di 3-4 ore dall’assunzione dell’antibiotico

I prebiotici, invece, seppur dal nome simile, sono sostanze completamente diverse. Queste sostanze di origine alimentare, non sono digerite dal nostro organismo e una volta raggiunto l’intestino fungono da nutrimento per il microbiota, favorendone la crescita e l’attività.

In commercio sono disponibili prodotti prebiotici a base di fibre idrosolubili come i frutto-oligosaccaridi (FOS), i galatto-oligosaccaridi (GOS), psyllium e inulina.

Quali sono i probiotici naturali?

Con il termine probiotico naturale si fa rifermento ai probiotici che possiamo assumere con l’alimentazione senza fare ricorso ad integratori alimentari. In effetti, alcuni cibi fermentati come thé kombucha, miso, kefirtempeh, crauti, alcuni latticini e yogurt addizionato, contengono probiotici. Ma attenzione, perché non tutti gli alimenti fermentati sono probiotici. Gli yogurt, ad esempio, non sono tutti uguali: la maggior parte di quelli in commercio sono un’ottima merenda ma…non possono definirsi probiotici. Infatti, i bacilli in esso contenuti, sono fermenti lattici, utili per trasformare il latte in yogurt ma non in grado di raggiungere vitali l’intestino dove dovrebbero riprodursi e svolgere le funzioni benefiche. Per questo motivo è importante leggere bene l’etichetta cercando prodotti che contengono probiotici attivi o fermenti lattici vivi.

 

Probiotici e prebiotici negli alimenti

Alcuni alimenti probiotici sono:

  • the Kombucha
  • crauti
  • miso
  • kefir
  • yogurt con probiotici non pastorizzato
  • alcuni latticini

Alimenti prebiotici sono:

  • ceci
  • fagioli
  • piselli
  • asparagi
  • tarassaco
  • aglio
  • porri
  • cipolle
  • banane
  • frutti di bosco

Similitudini e differenze fra probiotici e prebiotici

Quali sono quindi similitudini e differenze tra probiotici e prebiotici?

Entrambe sono sostanze benefiche per l’organismo ed in particolare in caso di disbiosi o in previsione di terapia antibiotica o più in generale per favorire il benessere intestinale ma mentre i probiotici sono microrganismi vivi e vitali che una volta raggiunto l’intestino lo colonizzano ed esercitano la loro funzione sulla microflora dell’organismo ospite, I prebiotici, non sono vivi ma sono sostanze alimentari non digeribili, come ad esempio le fibre, che promuovono la crescita e la proliferazione dei batteri “buoni” presenti nell’intestino. In sostanza, rappresentano il “nutrimento” per la microflora intestinale, stimolando selettivamente la crescita ed il metabolismo delle specie batteriche presenti.

Gli effetti positivi di probiotici e prebiotici possono essere ottenuti anche con l’utilizzo di un unico prodotto chiamato simbiotico, costituito da fermenti lattici vivi ad azione probiotica e fibre ad azione prebiotica.

Probiotici e Prebiotici: quali scegliere?

Ad oggi la scelta di prodotti contenenti probiotici e prebiotici è davvero ampia.

Per questo, quando si deve decidere quale prodotto acquistare è fondamentale tener presenti alcuni aspetti:

  • Efficacia e sicurezza: quando si vuole acquistare un probiotico è importante leggere attentamente l’etichetta, dove deve sempre essere riportato il numero e il nome per esteso dei ceppi batterici presenti e il dosaggio, misurato in CFU (unità formanti colonie). È consigliabile scegliere prodotti che contengono almeno 1 miliardo di cellule vive per almeno uno dei ceppi presenti (valore di riferimento definito dal Ministero della Salute per garantisce la colonizzazione a livello intestinale);
  • Capacità di arrivare vivi all’intestino: la formulazione deve essere tale da garantire ai microrganismi di arrivare vivi e vitali nell’intestino. Probiotici formulati in microcapsule garantisco, ad esempio, ai microrganismi di sopravvivere all’ambiente ostile dello stomaco e di raggiungere indenni l’intestino
  • Stabilità: Nella scelta, preferire sempre prodotti in grado di garantire la CFU almeno fino alla data di scadenza indicata sulla confezione. Inoltre, è importante controllare le indicazioni per la conservazione del prodotto, se a temperatura ambiente in frigorifero

Domande e curiosità sui probiotici e prebiotici

Quando prendere i probiotici e prebiotici?
A cosa servono i probiotici e prebiotici?
Qual è la differenza tra fermenti lattici e probiotici?
A cosa fanno bene i prebiotici?
Chi non deve prendere i probiotici?
Chi soffre di colon irritabile può prendere i probiotici?
Cosa curano i probiotici?
Quando è meglio assumere i prebiotici?
Qual è la migliore marca di probiotici?
Quali sono i prebiotici naturali?
Quali sono i probiotici più potenti?

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Circa l'autore
Dott.ssa Maria Virginia Carra
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Mi laureo nel 2010 in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all’Università degli Studi di Parma, successivamente continuo i miei studi con un Master alla Business School del Sole24Ore in Management del settore sanità, Pharma e Biomed. Dopo aver lavorato per circa 5 anni nel mondo della comunicazione e PR in ambito scientifico, prima in agenzia poi in azienda, intraprendo un nuovo percorso professionale in farmacia. Da allora, indosso il camice e continuo a coltivare la mia passione per la comunicazione, il mondo dell’healthcare e dell’integrazione alimentare.
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Mi laureo nel 2010 in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all’Università degli Studi di Parma, successivamente continuo i miei studi con un Master alla Business School del Sole24Ore in Management del...
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