L’alfabeto dei nei: come riconoscere nei pericolosi

7. 5. 2025 · Tempo di lettura: 8 minuti

L’ alfabeto dei nei è metodo di autovalutazione utile proprio per monitorare lo stato dei nei e determinare se una macchia cutanea è potenzialmente a rischio. Questo metodo è facile da ricordare e ideale come primo strumento di prevenzione dei tumori della pelle


Dott.ssa Maria Virginia Carra
Dott.ssa Maria Virginia Carra
L’alfabeto dei nei: come riconoscere nei pericolosi

I nei o nevi, sono comuni formazioni cutanee che la maggior parte delle persone possiede sul proprio corpo. Sebbene la maggior parte dei nei siano innocui, è fondamentale conoscere i segnali che potrebbero indicare una trasformazione maligna

Cosa sono i nei?

I nei, o nevi melanocitici, sono formazioni cutanee formate da un accumulo localizzato di melanociti, cellule della pelle responsabili della produzione della melanina. Avere nei sulla pelle è fisiologico. Si stima che un adulto abbia in media tra i 10 e i 40 nei, anche se questo numero può variare in base a fattori genetici e ambientali.

L’evoluzione dei nei, sebbene generalmente benigna, merita sempre attenzione poiché alcuni di essi possono trasformarsi. Questo processo di trasformazione può avvenire sia in seguito a stimoli esterni come il sole sia per alterazioni genetiche.

I nei possono comparire ovunque sul corpo, possono essere piatti o sporgenti, lisci o ruvidi e talvolta anche ricoperti di peli. Alcuni, nell’arco della vita, possono aumentare le loro dimensioni e scurirsi. Inoltre, i nei rispondono anche ai cambiamenti ormonali nelle donne, apparendo ad esempio più scuri in gravidanza.

Tipologie di nei

I nei possono essere classificati come:

  • Nei congeniti, presenti sin dalla nascita. Questi nei possono variare notevolmente di dimensioni con l’avanzare dell’età;
  • Nei acquisiti, che si sviluppano invece nel corso della vita;
  • Nei displastici o atipici caratterizzati da dimensioni maggiori e bordi irregolari. Questi nei possono avere una colorazione non uniforme e sono quelli che richiedono un'attenzione particolare poiché possono avere un maggiore rischio di trasformarsi in forme maligne.

Quando un neo deve insospettirci?

Quasi ogni persona presenta almeno qualche neo e molti ne possiedono un numero elevato. In genere, individui con molti nei sono soggetti che dovrebbero sottoporsi a regolari controlli dermatologici per valutare eventuali cambiamenti.

nei che vanno tenuti maggiormente sotto controllo, si presentano con varie tonalità di colore e con forma tendenzialmente irregolare con bordi non lineari, con dimensione superiore alla media (maggiore di 6 millimetri).

In sostanza, un neo deve destare sospetto se presenta cambiamenti evidenti in breve tempo. Modifiche nella forma, dimensione, colore o sintomi come prurito e sanguinamento sono segnali che richiedono necessariamente una valutazione dermatologica tempestiva.​

Nei benigni e maligni: come si distinguono i due tipi?

Capire la differenza tra un neo benigno, un angioma rubino e un neo potenzialmente maligno è fondamentale per la prevenzione del melanoma, ma può non essere semplice a occhio nudo. La buona notizia è che ci sono alcuni criteri visivi che possono aiutarci a capire quando è il caso di consultare un dermatologo.

Iniziamo dalla descrizione dei nei benigni, formazioni cutanee che generalmente non cambiano nel tempo e non provocano sintomi. Tra le caratteristiche principali troviamo:

  • Forma regolare e simmetrica: il neo ha un aspetto rotondo o ovale.
  • Bordi netti e ben definiti: i contorni sono chiari e regolari.
  • Colore omogeneo: solitamente marrone chiaro o scuro, ma uniforme su tutta la superficie.

In generale, un neo benigno non cambia significativamente con il passare del tempo. Tuttavia, è sempre consigliabile tenerlo monitorato specialmente se è in una zona esposta al sole.

I nei maligni (melanomi) sono un tipo di tumore cutaneo caratterizzato da una proliferazione maligna dei melanociti, che può originare da un neo preesistente oppure svilupparsi ex novo su cute apparentemente sana.

I melanomi presentano caratteristiche diverse rispetto ai nei benigni. Alcuni segnali tipici includono:

  • Asimmetria
  • Bordi irregolari
  • Colorazione disomogenea
  • Evoluzione rapida (es. variazioni di forma, colore, dimensione o comparsa di prurito, bruciore, sanguinamento o ulcerazione)

Esistono anche forme meno evidenti, come i melanomi amelanotici, che non presentano pigmentazione scura e possono essere scambiati per altre lesioni benigne. Per questo motivo, ogni neo che appare “diverso” o “strano” rispetto agli altri merita attenzione.

Una categoria intermedia tra benigno e maligno è rappresentata dai nevi displastici (o atipici). Sono più grandi dei nei comuni, con forma irregolare e colorazione non omogenea. Sebbene non siano melanomi, possono avere un rischio maggiore di trasformarsi nel tempo, soprattutto se presenti in soggetti con predisposizione genetica.

Chi ha molti nevi displastici rientra in una categoria a rischio aumentato e dovrebbe essere seguito con controlli dermatologici regolari.

La regola A-B-C-D-E per il controllo dei nei

La regola ABCDE è un metodo di autovalutazione utile per riconoscere se una macchia cutanea è sospetta e necessita di controllo o appartiene ai nei benigni. L’acronimo ABCDE fa riferimento a 5 fattori da prendere in considerazione durante la valutazione del neo. Se anche solo uno di questi risulta sospetto allora è bene consultare uno specialista.

In particolare:

  • La lettera A indica ASIMMETRIA: quando la macchia non è simmetrica ed un lato è più grande dell’altro allora potrebbe trattarsi di un melanoma.
  • La lettera B indica BORDI: i bordi di un neo normale sono regolari, mentre quelli dei melanomi sono irregolari.
  • La lettera C indica COLORE: i melanomi presentano tonalità diverse dal nero, marrone, rosso e rosa.
  • La lettera D indica DIMENSIONE: nei con diametro superiore ai 6 millimetri sono considerati a rischio.
  • La lettera E indica EVOLUZIONE: è bene monitorare tutti i cambiamenti dei nei, nella forma, colore o superficie.

Il sole è rischioso per i nei? L'importanza della protezione solare per i raggi UVA e UVB

Il sole è un nemico silenzioso della nostra pelle, in particolare per chi ha molti nei e non si protegge. L’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma. I raggi UVA penetrano in profondità nella pelle, contribuiscono all’invecchiamento cutaneo e danneggiano il DNA cellulare nel lungo periodo, mentre gli UVB, responsabili di eritemi e scottature solari, agiscono più superficialmente ma sono direttamente coinvolti nella comparsa del melanoma.

Entrambi i tipi di raggi possono portare a mutazioni nei melanociti, stimolando una proliferazione cellulare anomala che può sfociare in un tumore della pelle.

Purtroppo non servono ore e ore sotto il sole per causare danni: anche esposizioni brevi ma ripetute e senza protezione solare possono portare ad danno cellulare significativo.

La protezione solare, quindi, è una misura preventiva fondamentale.

Ecco alcune buone pratiche da ricordare quando ci si espone al sole:

  • Applicare unacrema solare ad ampio spettro (protettiva contro UVA e UVB) con SPF 30 o superiore.
  • Riapplicarla ogni 2 ore (specialmente dopo bagni o in caso di sudorazione abbondante).
  • Evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata.
  • Indossare cappelli, occhiali da sole con filtri UV e abbigliamento protettivo.

Inoltre, particolare attenzione va riservata ai bambini e agli adolescenti: un'esposizione intensa al sole in età giovanile aumenta significativamente il rischio di melanoma in età adulta.

Diagnosi e controlli di routine per monitorare lo stato dei nei

Il controllo regolare dei nei è uno strumento cruciale per prevenire e diagnosticare precocemente il melanoma. La visita dermatologica per il controllo dei nei, consente di valutare le caratteristiche morfologiche dei nei e individuare eventuali lesioni sospette che potrebbero richiedere approfondimenti. Il controllo può essere:

  • un controllo clinico, ovvero un’ispezione visiva di tutti i nei da parte del dermatologo, che può identificare anomalie evidenti.
  • Dermatoscopia, ovvero un’esame non invasivo che, tramite uno strumento chiamato dermatoscopio, permette di osservare le strutture interne del neo non visibili a occhio nudo. Questo aumenta sensibilità e specificità nella diagnosi precoce del melanoma.

In alcuni casi può essere utilizzata anche la mappatura digitale dei nei, una tecnica che permette di archiviare immagini ad alta definizione per confrontarle nel tempo e identificare anche minime variazioni.

Chi sono coloro che dovrebbero sottoporsi regolarmente a questi controlli?

Persone con molti nei (più di 50).

  • Chi ha nei atipici o una familiarità per melanoma.
  • Chi ha la pelle chiara, si scotta facilmente o ha una storia di scottature solari infantili
  • Chi ha subitotrattamenti immunosoppressivi o trapianti.

La frequenza dei controlli dipende dal profilo di rischio individuale, ma in linea generale si consiglia una visita annuale, salvo diverse indicazioni del dermatologo.

La prevenzione dei nei per riconoscere in tempo dei melanomi

La prevenzione è l’arma più efficace e si basa su due livelli: prevenzione primaria e prevenzione secondaria.

  • La prevenzione primaria consiste nell’evitare o ridurre l’esposizione ai fattori di rischio, in particolare l’esposizione solare non protetta. Adottare comportamenti corretti fin da giovani, come proteggersi dal sole, non usare lampade UV e non esporsi nelle ore più calde, può fare una grande differenza.
  • La prevenzione secondaria riguarda invece la diagnosi precoce. Riconoscere un melanoma nei suoi stadi iniziali significa garantirsi una prognosi nettamente migliore.

Un altro elemento chiave è l’autoesame della pelle. Prendersi qualche minuto una volta al mese per controllare i propri nei – anche con l’aiuto di uno specchio o di una persona fidata può aiutare a cogliere tempestivamente eventuali cambiamenti. È importante osservare anche aree spesso trascurate, come il cuoio capelluto, il dorso, le piante dei piedi e le unghie.

 

FONTI:

Domande frequenti

Come si capisce se un neo è pericoloso?
Come capire se è un neo maligno?
Che colore ha un neo maligno?
Come sono i nei preoccupanti?
Quali sono i colori di un neo che potrebbe essere un melanoma?
Quanto tempo impiega un neo a trasformarsi in melanoma?
Quali sono i tipi di nei più pericolosi?
Cosa significa se un neo sembra una crosta?

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Informazioni sull'autore
Dott.ssa Maria Virginia Carra
Dott.ssa Maria Virginia Carra
Mi laureo nel 2010 in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all’Università degli Studi di Parma, successivamente continuo i miei studi con un Master alla Business School del Sole24Ore in Management del settore sanità, Pharma e Biomed. Dopo aver lavorato per circa 5 anni nel mondo della comunicazione e PR in ambito scientifico, prima in agenzia poi in azienda, intraprendo un nuovo percorso professionale in farmacia. Da allora, indosso il camice e continuo a coltivare la mia passione per la comunicazione, il mondo dell’healthcare e dell’integrazione alimentare.
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Mi laureo nel 2010 in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all’Università degli Studi di Parma, successivamente continuo i miei studi con un Master alla Business School del Sole24Ore in Management del...
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